3.3.14

Anima in deprescion



Considerazione notturna: più ci si deprime, più si dissolve ogni capacità di apprendimento. Ieri sera pensavo come la lettura del quotidiano, per anni rito immancabile, sia diventata sempre meno rituale e sempre meno indispensabile. Non è questione di singola testata, peraltro: e neppure una questione soggettiva, dato che leggo in molte altre persone che conosco, o di cui conosco da anni mentalità e pensiero, lo stesso atteggiamento. Allora comincio a pensare in grande, in quello che un sociologo definirebbe "analisi del macrofenomeno". Ed arrivo alla conclusione che esiste oggi un tentativo, oramai palese, di negare alle persone la possibilità di esprimere la propria personalità e realizzare il proprio benessere. L’incapacità di espressione, così come l’impossibilità di guardare al futuro, diminuisce la resistenza interna alla crisi. Come dicevano i Latini, "Homo sine pecunia imago mortis": per cui il Sistema, quello stesso che ha generato la crisi, la alimenta continuamente, prima ancora come fatto mentale che materiale. L'indurre la persona a deprimersi la rende anche meno portata ad informarsi, a diventare terreno di coltura per la conoscenza, l'informazione, l'apprendimento. E diventa conseguentemente più semplice far ragionare la pancia che la testa. L’attacco all’apprendimento non è solo un problema di stanziamento di fondi, ma è un problema -che diventa sistema- di gestione del potere e di giustificazione di livelli di diseguaglianza economica e sociale, che riportano il mondo in un nuovo passaggio trasformato in rallentamento dell’apprendere. Dove il faro viene puntato sul chi sta peggio, ed alla fortuna che hai rispetto a chi è rimasto indietro: il livellamento in basso, a vantaggio dei pochi "fortunati".
La formazione e l'informazione rappresentano l’antidoto alla sopraffazione dei disvalori finanziari sui valori della produzione e della distribuzione. Tagliando, da parte pubblica, sulla formazione, e trasformando l'informazione in un guazzabuglio di titoli ad effetto, di morti ammazzati, di affermazioni roboanti che più sono gridate più sono fasulle (ed in questo, la nostra classe politica è maestra: basta pensare alla ignoranza contenuta in una frase come "il governo vero è quello eletto dal popolo"). Formazione ed informazione sono gli ingredienti di quella cosa tanto scomoda al sistema che possiamo battezzare Cultura. E la Cultura è l’ultima trincea per resistere al tentativo di eliminazione dell’apprendimento. L’ultima frontiera per stimolare le persone a pensare e, attraverso l’apprendimento, a trovare benessere e libertà, intesi come presa di coscienza della propria personalità e del proprio divenire.
Ora dobbiamo studiare e realizzare nuovi meccanismi di accelerazione (ma anche di frenatura) che contrastino gli attacchi all’apprendimento. Sperimentare un antidoto a questa malattia attraverso l’attuazione di un meccanismo acceleratore di apprendimento, in grado di ricostruire e consolidare la relazione tra persona, comunità e territorio. Ed anche una frenata: rallentare i ritmi, dilatare i tempi non per non decidere, ma al contrario per approfondire, per soppesare il reale senso delle parole, le conseguenze di una azione, il perchè di un determinato gesto. Una scuola di cittadinanza che parta dall’interno della persona, visto che dall'esterno arriva sempre meno: i tagli all'Istruzione, la chiusura delle biblioteche pubbliche, la rinuncia della tv a svolgere ruolo di servizio pubblico, la riduzione dei giornali a depliant aziendali o vetrine dell'impossibile non sono certo grandi segnali. Ed i media che hanno trasformato le percezioni in notizie non sono che la ciliegina sulla torta.
Buon risveglio. Magari usando il pc anche per passare da queste parti. E' gratis e fa bene alla salute.

14 commenti:

  1. Pare che Renzi tenga tanto alla scuola, vediamo eviterà i tagli. Certo se si deve giudicare dalla partenza di questo Governo, non ho alcuna fiducia che alle parole seguano i fatti.

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    1. "Pare": ecco, appunto. Per il momento, cara Pyp, mi sa che siamo ancora dalle parti della vendita di pentole: vorremmo almeno una degustazione.

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  2. Caro Max, penso che ti ricordi di me e dei giorni sempre problematici ma mai mai così disperati in Splinder. Ho letto tutto con il consueto interesse e vorrei rispondere alle tue riflessioni aggiungendone qualcuna delle mie. Innanzitutto puoi inserirmi nel "macrofenomeno" perché tutti gli aspetti e i temi del tuo post sono anche i miei. Leggevamo principalmente lo stesso quotidiano un tempo, suppongo, ma io ormai lo cerco solo online. Non manco di dare uno sguardo a parecchi giornali online, e non solo italiani, ma mi manca il tempo. Per riuscire a vedere anche solo la punta dell'iceberg leggo e studio testi di Economia, Economia politica, Storia e ... se ci difetta l'ideologia del nuovo ministro dell'economia, come dei precedenti, lo scoramento è totale. Dimenticavo la psicologia, aleatoria temo, relativa alla "MENZOGNA". Siamo immersi in un mondo di menzogne, non credi?. E grande è il potere della menzogna, soprattutto se si vive come sotto una costante ipnosi. La rete non è depositaria della verità, ma è uno strumento che permette di confrontare le varie versioni del potere. Un abbraccio, Max, da una tua vecchia amica di Splinder.

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    1. Dora carissima, ovvio che mi ricordo: ultimamente vicende familiari ed impegni lavorativi mi assorbono la maggior parte del tempo e non riesco ad essere partecipe come vorrei.
      Quello che dici lo sottoscrivo in pieno: siamo imbottiti di menzogne. Pensa al grande inganno del debito pubblico, indicato come fonte di tutti i guai nostrani, quando in realtà Il problema non è il pareggio del bilancio [che è una cosa giustissima, teoricamente], ma il problema è la politica monetaria che, se gestita male -e noi abbiamo avuto nei dieci anni cruciali dal 2001 al 2011 solo un anno e mezzo di governo [Prodi] consapevole di questo- rischia di fare danni come quelli che si stanno facendo in molti paesi dell'area euro. E' naturale che le spese superflue vadano eliminate, ma non è la diminuzione delle spese che fa crescere il Pil; l'aumento del Pil deriva solo dalla politica monetaria, la Bundesbank per esempio non ha fatto mancare la liquidità al sistema (imprese e privati).

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    2. Caro Massimo, ho quasi abbandonato i miei blog, di tanto in tanto copio e incollo qualcosa come promemoria, solo perché serve a me. La dispersione dei vecchi amici non me l'aspettavo, e penso che molto si sia smarrito dei vecchi tempi, forse quasi tutto. Capisco i tuoi impegni, ma per quel che mi riguarda mi ammutolisce la gravità della compressione e addirittura della soppressione dei nostri principi democratici. Le ultime scelte politiche, la volontà di impedirci di andare al voto con la scusa riforma elettorale modello teladipenelope e delle riforme costituzionali, mi portano a desiderare l'esilio in terra straniera. Per me la sola idea della pur minima riforma costituzionale a opera di un Parlamento costituzionalmente illeggittimo è spaventosa e intollerabile. Non so dove tu sia con il tuo percorso politico. Il mio è arrivato a un punto preciso: sono un'apolide politica. Non ho certo perduto la mia passione politica, anzi, ma mi sono ritrovata da sola.

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    3. Cara Dora, pensa che il termine "apolide" lìho usato anch'io quando in aprile mi avevano invitato al circolo PD per rinnovare la tessera: c'era anche il segretario provinciale e quando ho spiegato la mia disillusione nei confronti del partito (i 101 traditori, il governo coi fascisti, ecc.ecc.) ho usato esattamente lo stesso termine. Sono comunque andato a votare alle primarie perchè la considerazione era che nessun altro partito dell'arco politico poteva vantare comunque tre candidati di tale (elevato) livello, ma gli eventi successivi mi hanno ri-smontato. Ovviamente non ho rinnovato la tessera e non so neppure se e quando potrà avvenire: intanto ho usato quel minimo di dignità politica ieri per firmare affinchè si possa candidare alle Europee la lista Tsipras: non è detto che la voti, ma trovo democratico il principio che possa presentarsi all'elettorato.

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    4. Quasi il mio stesso percorso. Sono andata a votare per le primarie, ma avevano tenuto rigidamente i seggi nelle sedi delle elezioni, quindi niente. Avrei votato per Civati, a cui può andare la mia comprensione ora, ma basta. Gli altri due no. Renzi all'ultimo posto, anche se non sapevo a che punto sarebbe arrivato. Seguo molto i dibattitit parlamentari, perciò ho spesso crisi di ribellione indignata e di disperazione. Oggi, con frequenti interruzioni per rimettere a punto accordi fuori aula, la legge elettorale. Se il diavolo è nei dettagli, qui c'è l'intero inferno a far da presidio alle infamie. Mi hai mai sentita così? Beh, posso dire e scrivere di peggio. I 101 non li dimenticherò mai, nonostante i successivi 136 che folkloristicamente chiamo i "congiurati" che han portato al potere il "principe". Così sono più di due anni che non vogliono farci votare, con quel vecchio comunista che ci incombe sul capo. Meno male che non siamo in Ungheria nel 1956. Per 20 anni abbiamo avuto uno che spergiurava su una cosa per poi smentirla subito dopo e poi farne un'altra. Con il toscano e il suo cerchio magico allargato di toscani a lungo andare lo batterà. La lista della menzogne è già lunga in un tempo molto breve. Ovviamente ci auguro che sia migliore di quel che sembra. Dicono che ha appena incominciato. E' quasi vero, ma l'inizio è stato lampeggiante: l'antico vero amore per B., l'amicizia fedele con Verdini, e tutto il resto. I suoi primi atti sono stati terribili. Cambierà? Non lo so, ma la sua asceasa al potere è già catalogata nei libri di Storia del futuo, sempre che abbiamo un futuro, come umanità, intendo. Vedi, caro Massimo, non ti chiedo nemmeno scusa per il disturbo, ma ti prego di non considerare uno sfogo queste poche riflessioni. Tutto il resto è troppo. Pensa solo alla composizione del governo. Ciao, Massimo, anch'io sono per la lista Tsipras, perché in qualcosa bisogna pur sperare, ma oggettivamente mi sembra una buona cosa. Ritorno a Ventotene e nuova partenza. Un abbraccio. Dora (da Convivium)

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    5. "scusa il disturbo"???? Ma cosa stai dicendo? hai dato corpo ed anima ai pensieri che attanagliano molti di noi: io ne discuto spesso con un amico e compagno (dai tempi del PCI) che rimane dentro credendo di poter combattere dall'interno del partito; fatto sta che se potessi ascoltare i nostri dialoghi ci ritroveresti le tue stesse parole. Il tuo cenno al "vecchio comunista" mi fa pensare anche al crollo verticale che ha avuto la stima che nutrivo in lui quando, pur di varare le "larghe intese" è venuto meno alla sua stessa parola facendosi rieleggere: cosa, questa si, che viola la Carta Costituzionale: che è vero che non proibisce esplicitamente una rielezione, ma fa di tutto per scoraggiarla (vedi le norme sul cd. "semestre bianco", per dirne solo una). Non voglio cadere in logiche feltrisallustiane, ma avesse spinto il cdx per far rieleggere un presidente della loro parte politica avremmo gridato indignati al golpe anche noi.
      Tsipras: ad occhio, non è "a sinistra del PD", è Sinistra e basta. Ma vedo già le prime avvisaglie di chi, all'interno della adesione, intende mantenere una propria visibilità (c'è un discorso di Fratoianni che sembra uscire pari pari dai documenti con cui nel '96 RC affossò il primo governo Prodi: precedente non proprio illustre).
      Cosa dire? Quello che dici tu: ritorno a Ventotene e nuova partenza. Ti abbraccio anch'io.

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  3. Ciao Max, non riesco ad aggiungere una sola parola a quello che dici, sono anche le mie riflesioni, condivido tutto. Metterci dell'altro so che sarebbe spam soltanto.
    Ho sempre pensato che la cultura (vera, non il lavaggio al cervello dei massmedia) e il confronto delle idee ci aiutano a non soccombere del tutto e a darci la forza di non farci spegnere il sorriso.
    Let's smile, only a smile therapy, perhaps,but I know it always works!
    *-----------*

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  4. Terza volta che ripasso e tento di commentare (oggi che avevo un commentone già bello scritto, mi è saltata la corrente e adieu!).
    Tocchi un tema cruciale caro Max, decisivo.
    Quando hai capito che l'informazione, le news, sono un business e quindi seguono le leggi del mercato, inizi a ritirarti dal desiderio di sapere tutto capendo che alla fine sai solo ciò che si vuole farti sapere.
    Cioè la fiaba, il racconto costruito dai media a sostegno di gioco che si svolge su un piano così vasto da diventare sempre più complicato districarsi fra fuffa e notizie.
    Come Harmonia, che ricordo bene quando stavamo tutti su Splinder, ultimamente ho preso a scavare in direzione economia, finanza, grandi aziende e sto costruendomi piano piano una sorta di planimentria della prigione che ci tiene immobili o ci fa correre in base ai propri obiettivi.
    E quando non mi dedico allo scavo, a volte faticoso, rileggo classici o storia.
    Dicevo qualche giorno fa a un amico, cui raccontavo di certe mie giornate depresse per mancanza di veri orizzonti cui guardare, che oggi, proprio partendo da quanto emerge dai miei scavi finanziari/economici globali, dovremmo tutti concentrarci su almeno una cosa: salvare quanti più libri possiamo.
    Più vecchi sono meglio è.
    Diffidare di nuove edizioni di vecchi testi e se mai cercare gli originali nei mercatini dell'usato.
    Manca poco, e di ciò che ci ha costruito non resterà che la memoria e, se l'abbiamo slavato, qualche buon libro.

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    1. Ross, cosa mi sei andata a toccare! I vecchi libri: ne parlavo anch'io con mia figlia sabato pomeriggio, dato che in piazza c'era una bancarella -ma nella cittadella ci sono anche un paio di botteghe che ne hanno- ed abbiamo notato come certi titoli non sono ripubblicati da anni.Per esempio, proprio quelli di Gramsci segnalati sul link non sono reperibili su carta (tranne le "Lettere") da anni, da quando ER hanno dovuto cambiare passo o (temo) da quando agli studenti delle superiori è stato più facile mettere in tasca i denari per i telefonini che in testa la passione per la sana lettura.
      Come al solito, sono con te.

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  5. Già mio padre, classe 1919, diceva sempre: "Teneteli ignoranti se li volete sottomessi!" E così ci stanno facendo diventare: schiavi inconsapevoli che seguono la scia dei caproni più grossi, bevendosi tutto quel che ci vogliono far bere.
    La situazione è veramente grave, e ancor di più per i nostri giovani.

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    1. Infatti, Kate: tuo padre (che per motivi anagrafici si è trovato nell'età della crescita nell'impero della demagogia) aveva centrato il problema. Non a caso i governi di cdx hanno fatto passare il messaggio che "con la cultura non si mangia", ed hanno dato piena credibilità a fenomeni da baraccone (penso alla Lega...) che fanno presa proprio sulla mancanza di conoscenze; ed hanno abbattuto la scuola pubblica che era una delle eccellenze italiane.

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