18.3.07

Tutto questo cosa c'entra con il rock'n'roll?


Il lavoro è necessità, là dove la necessità, secondo la legge di natura, è anche la madre dell’invenzione” (Platone)
_______
1973: un concerto rock, forse, un maxischermo, spariscono le immagini dei suonatori ed appare il Presidente.
Non c’è impegno più rischioso, responsabilità più seria di essere una madre.” Richard Nixon
«Grazie Dick» risponde Frank Zappa, il medio della mano destra alzato in un inequivocabile segno che ultimamente abbiamo adottato anche noi della colonia mediterranea dell’Impero. Frank Zappa: non solo un grande chitarrista, non solo un grande musicista rock estremamente prolifico (la sua discografia è immensa: più di 80 album), non solo un intelligente provocatore: innanzi tutto un musicista, la cui grandezza è stata riconosciuta (caso più unico che raro, per un artista di estrazione rock) da grandi autori di musica "colta" come Karlheinz Stokhausen, o Pierre Boulez. Quest'ultimo ha detto di lui: "Come musicista era una figura eccezionale perché apparteneva a due mondi: quello della musica pop e quello della musica classica. E non è una posizione comoda". Zappa non è personaggio facile da descrivere. Si definiva musicista rock , ma non aveva nessun imbarazzo a muoversi tra precise geometrie sinfoniche, complesse strutture jazz, schemi di musica leggerissima; materiale che, a seconda delle intenzioni dell’artista, può esser preso singolarmente o suonato contemporaneamente.Sotto il profilo dei «debiti artistici», Zappa si dice influenzato in pari misura da Bill Haley e da Edgar Varèse e non trova incompatibilità fra le due cose.Una delle sue prime composizioni, Trouble Every Day, ritrae con agghiacciante realismo i disordini del ghetto di Watts: uno dei più bizzarri racconta di un uomo che sogna di coltivare scorie dentarie in un ranch del Montana. A questo punto ci si può domandare: cosa succede?Risposta dell’uomo-macchina: «Il progetto di base viene approntato nel 1962-1963. Esperimenti preliminari hanno avuto luogo nei primi mesi del 1964. La costruzione del progetto- oggetto ha avuto inizio alla fine di quello stesso anno. Il lavoro è ancora in fase di esecuzione ». Francis Vincent Zappa è nato il 21 dicembre 1940, a Baltimora, da genitori di origine greco-siciliana. All’inizio degli anni ‘50 la famiglia emigra in California e nel 1956 si stabilsce a Lancaster, un avamposto ai confini del Deserto di Mojave. All’Antelope Valley High School, il giovane Zappa comincia ad interessarsi di R & B con un gruppo chiamato i Blackouts; lo stile era semplicissimo, i componenti erano autodidatti alle prese con l’ABC della teoria musicale.«Sino a quindici anni non sentii praticamente musica. I miei genitori non erano appassionati e in casa mia non c’era nè radio nè giradischi o cosa del genere. La prima musica che mi attrasse fu quella araba... soltanto per caso venni a contatto con il R & B. Cominciai a scriver canzoni (nel senso stretto del termine) soltanto a venti, ventun anni; prima, le mie composizioni erano brani per orchestra o per complesso da camera. Penso che alla base di ogni esperienza compositiva ci sia un desiderio di far chiarezza con se stessi e di esprimersi come pare; si scrive quel che si reputa buono, senza preoccuparsi di lasciar traccia nella storia musicale o meno. Per quel che mi riguarda, scrivo musica perché voglio sentirla. »Dopo gli anni di preparazione, Zappa esce allo scoperto con una colonna sonora, Run Home Slow, che gli procura abbastanza denaro per rilevare uno studio a Cucamonga, California. Lo chiama Studio Z, comincia ad affittarlo ai musicisti della zona e lo utilizza come laboratorio d’acustica; nel frattempo, forma un complessino chiamato i Mothers. Le vicende umane e professionali dello Studio Z, ed il particolare atteggiamento di Zappa, lo rendono personaggio difficile ma conosciuto: dopo una perquisizione effettuata dalla polizia di San Bernardino, vengono trovati nastri contenenti le registrazioni di un’orgia. Per la Contea di San Bernardino è veramente troppo: Frank si trova ben presto nelle severe aule di un tribunale, accusato di produrre pellicole pornografiche. Zappa sconta 10 giorni di carcere (dei 6 mesi a lui affibbiati dalla giuria), mentre la ragazza implicata viene liberata pagando la cauzione con i soldi provenienti dai diritti maturati dalle innocue canzoncine scritte da Zappa per complessini easy listening.Passata la bufera, nel 1964, l’artista lasciò alle spalle le beghe di provincia e la sua Uglytown e parte alla conquista di Los Angeles. La «città di plastica» vive in quei giorni torridi dello sconquasso sociale, la frangia più inquieta della gioventù locale popola Sunset Strip, guardata a vista dalla polizia; la vicenda darà luogo a scontri fisici e, meno prosaicamente, a fenomeni culturali come il folk rock e la psichedelia.Nel suo covo del Cantor’s Delicatessen, a North Fairfax, Zappa assorbe il clima dello «sballo» emergente, qualcosa che vibra per l’aria ventiquattr’ore su ventiquattro. Dell’esperienza fa tesoro, riorganizzando le Mothers e aggiungendo come manager un ex tiratore scelto, Herb Cohen; giunge anche un contratto discografico, quando il produttore Tom Wilson (fresco reduce da un periodo di collaborazione con Bob Dylan) vede il complesso, una sera, al Whisky at Go Go.«Lo “sballo”» spiega Zappa nelle note all’album d’esordio, Freak Out! « è un processo per cui un individuo getta via i superati e castranti schemi di pensiero, di abbigliamento e di collocazione sociale al fine di esprimere creativamente il proprio rapporto con l’immediato prossimo e con la struttura sociale nel suo complesso. »Nelle quattro facciate del primo concept-album della musica pop, Frank definisce i limiti logici della «controcultura». Composizioni astratte come Help I’m A Rock e The Return Of Son Of Monster Magnet danno forma a una sorta di «musica aleatoria» fatta di voci e di strumenti improbabili: l’omaggio agli anni ‘50 di Go Cry On Somebody Else’s Shoulder appare solo una manovra diversiva per poter cantare, alla resa dei conti, Who Are The Brain Police?, « Chi è la Polizia del cervello? ». E in fondo a tutto, Zappa pone a Suzy Creamcheese, la maliziosa eroina dei primi anni Mothers, la domanda decisiva: « What’s got into you? », « cos’hai dentro? ». Freak Out dimostra che l’uomo conosce più di una risposta.L’album viene completato nei primi mesi del 1966: pubblicato alla fine dello stesso anno, a dir poco infiamma l’ambiente underground. Quando Zappa giunge a New York, nel 1967, per una serie di esibizioni al Garrick Theatre, alla confusione acustica si aggiunge un comportamento assolutamente provocatorio. Dal fondo della sala al palcoscenico viene teso un lungo filo da bucato, carico di una moltitudine di oggetti. Durante l’ esibizione, Zappa invita, anzi, incita alcuni marines presenti in sala ad unirsi al gruppo per una rappresentazione dell’addestramento delle Forze Armate; i soldati prendono a baionettate alcune bambole mentre vengono scanditi slogan antimilitaristi.Il lavoro dell’artista muove fondamentalmente in due direzioni; il cinismo ostentato serve ad aprire una più accessibile strada all’esperienza musicale. Sul secondo album Absolutely Free, bersaglio prediletto di Zappa diventa la « gente di plastica » che vive nella mediocrità; le canzoni del disco insistono sino all’ossessione, provocatoriamente, sui punti deboli di quella perversa «razza ».Il testo di PLASTIC PEOPLE, per intenderci, dice: “Signore e Signori... Il Presidente degli Stati Uniti! Amici Americani... Doot, Doot, Doot...è stato male! Doot! Doot! E penso che sua moglie gli porterà del brodo di pollo. Uno: So che è difficile difendere condurre una politica impopolare ad ogni occasione . Due: E poi c'è quel tipo della CIA e sta facendo il leccaculo attorno a Laurel Canyon. Una bella ragazzina mi sta aspettando. È di plastica più che mai, si dipinge la faccia con pastrocchi di plastica e si rovina i capelli con dello shampoo”.
Con Were Only In it For The Money, parodia del Sgt. Pepper beatlesiano (spinta a tal punto che l’uscita dell’album viene ritardata per quasi un anno, per risolvere i problemi legali relativi alla copertina), l’ira zappiana si estende agli stessi compagni di barricata. Dopo aver avvisato i potenziali ascoltatori di ascoltare l’album tenendo sottomano «Nella Colonia Penale» di Franz Kafka, Zappa annota: « Ogni città dovrebbe avere un luogo di riunione per gli sporchi hippies, celle psichedeliche ad ogni angolo di strada... ».Alle annotazioni di carattere sociologico si accompagnano lunghi episodi di ricerca sonora; l’artista si premura di spiegare con estrema pazienza, uno per uno, gli intricati passaggi per chiunque sia interessato all’ascolto. Nell’organizzazione Mothers, il livello di tecnica strumentale è generalmente elevato; la maggior parte dei componenti proviene dalle file dei musicisti diplomati e/o professionisti, e Zappa è solito stimolarli ai vertici massimi, impiegando chiavi, misure di tempo, frasi musicali prese qua e là da ogni angolo della storia della musica. Si tratta di un lavoro estremamente impegnativo; non a caso, il ricambio delle formazioni Mothers è sempre stato eccezionalmente elevato. Fra i collaboratori regolari si possono ricordare Jimmy Carl Black («l’indiano dei gruppo»), il batterista BilIy Mundi (sostituito più avanti da Aynsley Dunbar), il bassista Roy Estrada, i flautisti Bunk Gardner e Jan Underwood e il factotum Euclid James “Motorhead” Sherwood. Col passar degli anni, anche il respiro delle Mothers si dimostra troppo corto per i molteplici interessi di Zappa; così, alla fine del 1968, l’artista scioglie il gruppo e si concentra su progetti solistici, allestendo due etichette discografiche complementari, la Bizarre e la Straight, rifugio di alcuni tra i più stravaganti artisti di Los Angeles. L’interesse di Frank, solitamente rivolto non meno al lato sociologico della vicenda che all’aspetto musicale, lo spinge a lanciare le G.T.O.’s (Girls Together Outrageously), Larry “Wild Man” Fischer, il primo Alice Cooper, Captain Beefheart. Sul finire degli anni ‘60, Zappa comincia a lavorare ad un film-diario, «200 Motels» (di una precedente pellicola, «Uncle Meat», era stata resa pubblica solo la colonna sonora), si esibisce in concerto con la Filarmonica di Los Angeles, sforna dischi ad andatura sostenuta; tra le opere più riuscite, Hot Rats, lavoro fondamentalmente strumentale, esercizio di notevole maestria chitarristica, Burnt Weenie Sandwich, Weasels Ripped My Flesh.Nel cassetto dell’artista, peraltro, rimangono inediti per altri dodici dischi che secondo un vecchio proposito zappiano, verranno a costituire una specie di archivio storico sulla vita e le diverse epoche delle Mothers.Con gli anni ‘70, Zappa modifica l’originario atteggiamento di provocazione in chiave sociale per passare a modi d’espressione più surreali ed astratti. Con l’aggiunta degli ex-Turtles Mark Volman e Howard Kaylan (ribattezzati Flo and Eddie), i suoi spettacoli si fanno più grossolani, appariscenti, mentre la musica subisce un processo di purificazione, consegnando a Zappa quel «potenziale commerciale» la cui mancanza era vanto delle prime Mothers. Nel maggio 1971 appare in uno dei concerti tenuti da John Lennon e Yoko Ono al Fillmore East (la performance è presente sul disco di Lennon/Ono "Some Time In New York City") e, sempre nello stesso anno, durante un tour mondiale perde tutte l'attrezzatura e strumentazione a causa di un incendio al Casinò di Montreux in Svizzera (episodio che sarà ricordato anche nella canzone "Smoke On The Water" dei Deep Purple).Un inno a un cane da slitta, Don’t Eat The Yellow Snow, scala per la prima volta le classifiche dei 45 giri, nel 1974; album come Just Another Band From L.A., Waka/Jawaka, Apostrophe, Grand Wazoo entrano con facilità nelle charts internazionali. Nel 1977, Zappa prepara un progetto quadruplo (Lather , che uscirà nella sua forma originale solo postumo nel settembre 1996 come triplo CD) che la casa discografica rifiuta. Diverso materiale estratto dal progetto finisce per riempire il doppio live Zappa In New York (marzo 1978), Studio Tan (settembre 1978), Sleep Dirt (gennaio 1979) e Orchestral Favorites (1979) che conservano tratti comuni peraltro non del tutto assenti nell'intermezzo di Sheik Yerbouti, doppio dal vivo del marzo 1979 (il cui titolo è un gioco di parole ispirato dall'album di KC And The Sunshine Band "Shake Your Booty"), che presenta canzoni controverse quali "Bobby Brown" e l'esilarante "Dancin' Fool".Il progetto più compiuto di fine decennio è la trilogia intitolata Joe's Garage Act I, II & III (un album singolo e poi un doppio, rispettivamente pubblicati nel settembre e nel novembre 1979), nella quale il compositore americano indica chiaramente di volersi riservare uno spazio per la sperimentazione chitarristica, come evidenzia il capolavoro "Watermelon In Easter Hay" (su Acts II & III), 10 minuti di assoluta, diamantina bellezza musicale.Nell'aprile 1981 Zappa organizza, produce e partecipa a New York City ad un concerto di musiche composte da Edgar Varèse. L'amore e il rispetto verso la musica "colta" contemporanea si manifesta anche nel 1983, in occasione di un concerto tenuto alla War Memorial Opera House di San Francisco, durante il quale Zappa dirige l'esecuzione di lavori di Varèse e di Anton von Webern.Dal punto di vista discografico gli anni '80 si aprono con un altro doppio dal vivo intitolato Tinsel Town Rebellion (maggio 1981, album in cui è rivisitata anche la "vecchia" canzone "Brown Shoes Don't Make It") ma, soprattutto, con l'ottimo You Are What You Is (settembre 1981), doppio album che rivede in organico Jimmy Carl Black e Jim "Motorhead" Sherwood delle Mothers. L'anno seguente (grazie all'esilarante singolo "Valley Girl") l'album Ship Arriving Too Late To Save A Drowning Witch (maggio 1982) riporta Zappa nelle zone alte delle classifiche.Negli anni seguenti l'ossessione per il lavoro e un eclettismo a tratti esagerato portano il vulcanico compositore a dividersi tra dischi rock (The Man From Utopia del marzo 1983, Them Or Us dell'ottobre 1984, Frank Zappa Meets The Mothers Of Prevention del novembre 1985 e Does Humour Belong In Music?, splendido live del 1986, pubblicato senza l'autorizzazione del musicista e, in seguito, ritirato dal mercato), momenti orchestrali (Francesco Zappa with London Symphony Orchestra I e II, Boulez Conducts Zappa/The Perfect Stranger, agosto 1984, brani composti da Zappa, eseguiti dall'Ensemble InterContemporain diretto da Pierre Boulez), esercizi di retorica e ossessioni solistiche dettate dall'uso reiterato del Synclavier mai privi di spunti interessanti ("Jazz From Hell" del novembre 1986 e "Guitar" dell'aprile 1988) sino alla realizzazione di una collana di sei album doppi intitolata You Can't Do That On Stage Anymore che, a partire dal maggio 1988, ripercorre vent'anni di carriera. La raccolta assembla in maniera ottimale tutto ciò che l'immaginazione del chitarrista americano riesce a concepire.Parallelamente alle innumerevoli pubblicazioni discografiche, Zappa sviluppa (insieme alla moglie Gail) un solido impero imprenditoriale fondando numerose società: Barking Pumpkin e Honker Home Video (rispettivamente per la vendita di dischi e video per corrispondenza), Barfko-Swill (vendita di oggettistica) e World's Finest Optional Entertainment Co. (produzione di spettacoli dal vivo).Il live Broadway The Hard Way (ottobre 1988) prelude a una serie di dischi celebrativi dal vivo: Make A Jazz Noise Here (doppio, giugno 1991, comprendente l'esecuzione di frammenti di composizioni di Stravinskij e Bartók), The Best Band You Never Heard In Your Life (doppio, aprile 1991), Playground Psychotics (doppio, ottobre 1992) e Ahead Of Their Time (marzo 1993) delle Mothers Of Invention, con la registrazione del concerto londinese dell'ottobre 1968 alla Royal Festival Hall.A New York City, nel 1991, alla vigilia del concerto-tributo "Zappa's Universe" alla musica del compositore, i figli Moon Unit e Dweezil annunciano che al padre è stato diagnosticato un tumore alla prostata. Nonostante la terribile malattia, il compositore americano continua a lavorare alacremente. Nel dicembre 1993 pubblica The Yellow Shark, un'opera straordinaria registrata con l'Ensemble Modern diretto da Peter Rundel e presentata in Europa da uno Zappa in precarie condizioni di salute. Sempre con l'Ensemble Modern registra un album di lavori composti dal suo grande maestro Edgar Varèse dal titolo provvisorio The Rage And The Fury: The Music Of Edgar Varèse.Zappa muore la sera del 4 dicembre 1993 nella sua abitazione di Los Angeles.L'opera postuma Civilization Phaze III (1995) non è brillante come la precedente e nel 1996 The Lost Episodes (raccolta di straordinarie stranezze incise dalla fine degli anni '50 agli ultimi giorni) ed il citato Lather confermano l'inarrivabile prolificità di un'artista che ha inevitabilmente segnato tre decenni di musica, spaziando con creatività originalissima attraverso rock, pop, jazz, trash, classica, contemporanea, satira sociale e irriverente disprezzo per la banalità di un ambiente al quale, dopo tutto, è sempre stato alieno.Per Zappa, tutto ciò faceva parte di un progetto totale, laddove lo scorrere del tempo si fissa in un solo, esteso lavoro. «La mia opera comprende ogni possibile mezzo di comunicazione visuale, » ebbe a spiegare una volta, «la consapevolezza di chi vi partecipa (pubblico incluso), tutte le mancanze percettive, Dio (come energia), la Grande Nota (come materia prima dell’architettura universale) e altro ancora. La nostra è un’arte speciale, in uno spazio negato ai sognatori.»

(un ringraziamento a “Onda Rock” per aver messo a disposizione il filo d’Arianna nei meandri dell’opera Zappiana)