Cosa aggiungere, quando le parole sembrano inadatte a raccontare? Credo sia sufficiente, al di là delle altre transenne, degli altri cornicioni crollati, del sentirsi ostile ogni muro fino a ieri confortevole per la vista, leggere tra le righe del burocratese di questo comunicato:
"Le nuove scosse di terremoto che hanno colpito l'Emilia il 29 maggio hanno indotto l'Amministrazione Comunale di Ferrara e Ferrara Arte a chiudere anticipatamente la mostra a Palazzo dei Diamanti, Sorolla. Giardini di luce.
È stata una scelta difficile, motivata innanzitutto dall'entità del fenomeno sismico. Per poter riaprire al pubblico la sede espositiva, sarebbe infatti indispensabile avviare una nuova istruttoria di verifica di agibilità dell'edificio storico, onde poter garantire la sicurezza dei visitatori, del personale in servizio, oltre che delle opere ivi allestite. La durata di tale processo, dall'esito incerto, non è prevedibile nella situazione attuale. A questo si aggiungono le legittime preoccupazioni dei responsabili dei musei e dei collezionisti privati che hanno generosamente prestato a Ferrara opere di grande valore e che, allarmati dalle notizie drammatiche diffuse dalla stampa internazionale, chiedono il rientro anticipato delle opere.
Il rammarico degli organizzatori è tanto più vivo, considerato il buon esito della mostra, che è stata accolta molto favorevolmente dal pubblico e dalla stampa e ha raggiunto il risultato estremamente significativo di circa 35.000 visitatori".
È stata una scelta difficile, motivata innanzitutto dall'entità del fenomeno sismico. Per poter riaprire al pubblico la sede espositiva, sarebbe infatti indispensabile avviare una nuova istruttoria di verifica di agibilità dell'edificio storico, onde poter garantire la sicurezza dei visitatori, del personale in servizio, oltre che delle opere ivi allestite. La durata di tale processo, dall'esito incerto, non è prevedibile nella situazione attuale. A questo si aggiungono le legittime preoccupazioni dei responsabili dei musei e dei collezionisti privati che hanno generosamente prestato a Ferrara opere di grande valore e che, allarmati dalle notizie drammatiche diffuse dalla stampa internazionale, chiedono il rientro anticipato delle opere.
Il rammarico degli organizzatori è tanto più vivo, considerato il buon esito della mostra, che è stata accolta molto favorevolmente dal pubblico e dalla stampa e ha raggiunto il risultato estremamente significativo di circa 35.000 visitatori".
Ci dicono di stare tranquilli, ma come si può, quando tutto intorno leggi, in occhi insolitamente sbarrati e cerchiati, l'esasperazione? Ed è già buona che non sia disperazione. Intanto, è stata deviata anche la linea dell'autobus che passava per il Centro; oggi era inaccessibile un tratto del Corso che porta all'Arcispedale; alle speculazioni politiche dei giorni scorsi si aggiungono quelle pseudoscientifiche sulla base di presunte conseguenze di trivellazioni, che stanno ad un siama come una pulce in groppa ad un toro. Stamattina ci hanno fatto rientrare in ufficio, e colpiva vedere colleghe e colleghi piangere come bambini ai primi giorni di scuola, arrivati là davanti non volevano più entrare.
Disarmati, in una guerra che nessuno avrebbe mai voluto combattere.