4.5.12

Ne(cro)tiquette

Avevo già parlato, tempo fa, delle discussioni che avvengono, tra quei quattro o cinque (io, ovviamente, sono sempre l' "o cinque") personaggi che di mattina si trovano alla stessa ora a prendere il caffè nel nostro bar interno dando luogo a convegni flash in cui si discute di tutto senza arrivare poi a conclusioni certe, peraltro. 
E stamattina, mentre mi lambiccavo il cervello su cosa scrivere qui, è arrivato immediato lo spunto. Non occorre certo una laurea, neppure se conseguita in Albania, per afferrare al volo certi stimoli. L'argomento, affrontato con la consueta perizia di cui solo un consesso di esauriti scafati navigatori è capace, era il seguente:

"Usi e costumi nell'invio di posta elettronica e sms".

Primo relatore, il "forever young" E., il quale, come tutti i cinquantenni che "frequentano" ragazze molto (anzi, moooltooo) più giovani di lui, sostiene che nelle mail si può sostituire gran parte del testo con faccine et similia, e che negli sms è tanto più comodo usare le k, saltare una qualche virgola -ad onor del vero, anche a sentirlo parlare mi sembra avere più di un problema con le seppur elementari regole grammaticali, ma tant'è- e che nessuno al mondo userebbe una maiuscola in un sms, col rischio di disabilitare il T9 e la perdita di tempo del "tornare indietro".
Quindi, mia obiezione, se rispondi ad una mail non usare il maiuscolo è d'obbligo?

E. afferma che "è perchè il dialogo è iniziato ed è inutile la maiuscola come se si stesse iniziando una relazione". Roba superata, insomma.
Cosa? obietto perplesso, quindi aprire una mail con la lettera maiuscola è "roba da vecchi"? Al massimo, penso che risparmiare quel gesto di mettere e togliere il maiuscolo sia una forma di sciatteria, in cui a volte peraltro anche io cado, quando ho troppa fretta.

A. invece è una accanita sostenitrice della teoria che negli sms ci si debba firmare: anzi, fedele com'è alla forma, la sua tesi è che il maiuscolo ad inizio frase è fondamentale, nulla importa che si tratti di mail, di post o di sms: a scuola ci hanno insegnato  -poi, lei che è una ex prof calca la mano- che ad inizio frase, o dopo un punto, si usa sempre la lettera maiuscola; e quindi con il passaggio alla comunicazione elettronica il mezzo non fa la differenza. La persona corretta scrive sempre in italiano corretto, e questo è fondamentale, perchè le sembra che si sappia scrivere sempre meno.
Mentre la ascolto, ripenso che curiosamente, quando scrivo una mail, tendo ad utilizzare la medesima composizione che usavo per le lettere, magari al posto di "Caro XXX" scrivo "Ciao XXX" e non metto la data, ma al fondo, di solito, firmo anche se scrivo solo la mia iniziale puntata.

Allora, incuriosito dall'argomento, allargo la domanda a tutti quelli che passano da qui: esistono altre regole, più o meno implicite, che riguardano le comunicazioni via sms o via mail o via rete? E, sopratutto, quali possano essere i motivi, dato che "mi sono fatto persuaso" che alla fine della corsa sia un po' la pigrizia, un po' l'abitudine, spesso la mancanza di rispetto verso persone e regole a giustificare determinate norme ed usi nella comunicazione digitale.
Tutto deve essere fatto nel più breve tempo possibile, tornare indietro per mettere una lettera Maiuscola  o scrivere un "ch" come si deve viene ritenuto una fatica inutile.

Oppure mi sbaglio?

Ecco, vorrei avere delle opinioni anche le più svariate, in merito: alla fine, per motivi anagrafici non sono un nativo digitale, sono solo un adottato (o più probabilmente dis-adottato....)

29 commenti:

  1. Che tu esca di casa in tuta o in smoking; che tu stia scolando la pasta o versando champagne; che tu prenda l'autobus o vada al lavoro con l'elicottero personale: sempre esprimi la tua natura.
    Non è l'abito o il gesto studiato occasionalmente a dire chi sei, ma ciò che ti è natrale fare in una determinata occasione o in un determinato contesto.
    La stessa cosa succede con sms, posta elettronica e comunicazioni varie in rete: l'uso della k invece del ch, a qualcuno viene naturale perché anche quando pensa, pensa con la k.
    Il mettere la maiuscola dopo un punto o nell'iniziare una frase, non è mera questione di forma, è sempre anche rivelatore di sostanza.
    Se "tornare indietro" per mettere la maiuscola può sembrare a qualcuno una leziosità, puoi star certo che, all'occasione, quel qualcuno non baderà a maiuscole per mandarti a remare o per pugnalarti alla schiena.
    Non è mai solo questione di attenzione alla forma per rispetto di sé: è sempre, anche, attenzione alla forma per rispetto dell'altro.
    Sembrano ragionamenti da bar, è vero.
    Ma non è sempre al bar, che si notano i primi segni della formazione in atto di classi sociali e quindi di forme velate di razzismo?
    Sembra che non c'entri niente, lo so.
    Ma c'entra...

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  2. P.S.
    "natrale", nel testo del commento (o altri errori non notati) è invece questione di tastiera: ormai i tasti mi si incastrano a fanno ciò che pare loro.
    Il rispetto per te è totale, sia chiaro...

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    1. Hai la mia comprensione, sono un dislessico di tastiera (ah, come rimpiango le vecchie tastiere HP, quelle dove sprofondavi col dito: adesso abbiamo questa robaccia che restituisce al pigiare dei clackclack poco rassicuranti...)

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  3. Sono completamente d'accordo con te che c'entra. Eccome c'entra: non a caso E. è uno che di mestiere "fa il giovane" [vive con mammà, ha una Mini ed un SUV, in pratica va a prendere la sua ragazza a scuola...] mentre A. faceva di mestiere la prof prima di accettare una sciagurata mobilità. Quasi icone di due mo(n)di di essere.

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  4. Condivido il commento di Rossland. E penso che noi adottati, come ci chiami tu (immagino che più o meno siamo coetanei) riportiamo il nostro modo di scrivere più tradizionale anche nelle mail e negli sms, mentre certamente i giovani scrivono in un altro modo. Come forse è anche giusto per loro,almeno negli sms e nelle mail con gli amici, ma non certo in contesti diversi, tipo quello lavorativo, dove certo non puoi scrivere una lettera usando la k o facendo errori di ortografia.

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    1. Pyp, coetanei? Tu sei di sicuro molto più giovane di me.
      In quanto ai contesti lavorativi, a me arrivano richieste di intervento che farebbero la felicità di certi comici; viceversa la corrispondenza "seria" lo è fin troppo. A casa è un altro paio di maniche, ma sostanzialmente vedo che il decoro cui si è soliti mantiene lo stesso livello abituale: in pratica, ogni botte da il suo vino

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  5. Mi piacciono le maiuscole, le parole per esteso, gli apostrofi, gli accenti e la punteggiatura corretta, negli sms, nelle mail e nelle lettere scritte a mano. Ma non lo faccio notare al mio interlocutore, mai, perché mi sembrerebbe di fare la maestrina; neanche a mio figlio, che esordisce sempre (negli sms) con un "ma" , invece che un "Ma'" o "Mamma" o (sogno!) un "Ciao mamma"! Diciamo che non mi scandalizzo, dai, ma, certo, un testo scritto bene fa piacere.
    Un saluto, caro Max.

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    1. Linda, mi sento combattuto: una mia figlia è addirituura accademica negli sms, l'altro invece è H-demico...........

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  6. Divertente:)
    Io penso che si debba usare e rispettare una certa forma grammaticale,a me fa piacere ...ma i giovani sono esentati:( Sbagliato! Bisogna rispettare una certa "forma" anche nella scrittura seppur di sms .Ma concendo alcune abbr. nella scrit. qnd si ha ftta.
    Ciao Conte

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    1. Infatti: più che sms sembrano codici fiscali........ :)

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  7. Io mi comporto in modo molto diverso nelle mail rispetto agli sms. In entrambi, però, per me il tabù della maiuscola a inizio frase e dopo il punto resta e non sarà mai scalzato... mi dà proprio fastidio non metterla anche se è vero che a volte fa perdere tempo (ma tanto, dove dobbiamo correre???). Nelle mail mi comporto come se scrivessi una vera lettera, inizio sempre con "Caro/a" o con "Ciao" e mi firmo sempre. Niente refusi nelle mie mail (come nei commenti ai blog) perché le rileggo sempre. Niente "k" o abbreviazioni, c'è tutto lo spazio del mondo nelle mail ed è gratis! Invece negli sms, dipende dalla persona a cui mi rivolgo. Se scrivo a un amico/a, per risparmiare soldi e anche per essere più amichevole e informale abbrevio molto! Uso le "k" al posto del "ch" e soprattutto scrivo le parole abbreviate (ma comprensibili)! Infatti alcun amic m prend in gir xk scriv appunt così!!! Invece se devo scrivere sms di lavoro, o comunque a persone "anziane" e con cui non sono in confidenza scrivo in modo impeccabile!!! Negli sms non mi firmo se sono ragionevolmente certa che il ricevente abbia memorizzato il mio numero; in caso contrario mi firmo. E sai una cosa, sul firmarsi negli sms? Ad alcuni magari sembra un segno di umiltà firmarsi sempre (perché è come dire: "non sono così presuntuoso da dare per certo di essere così importante che tu abbia memorizzato il mio numero"), ma a me danno fastidio invece quelli che si firmano sempre anche se sanno benissimo che io ho il loro numero in memoria. Però leggendo il tuo post mi è venuto in mente che forse si firmano solo perché sono anziani e sono abituati a firmare...! Negli sms sono incoerente perché magari risparmio sul "ch" ma metto sempre qualche faccina! Perché se io parlassi direttamente sorriderei e allora voglio trasmettere il sorriso anche nel sms... (come nei commenti sui blog). Sono stata abbastanza prolissa??? ;-))

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    1. Prolissa? Scherzi? Mi sono gustato il tuo commento come un buon bicchiere di rosolio, mentre fumavo una Nazionale senza filtro guardando la mia Topolino parcheggiata vicino alla fermata dell'omnibus....

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  8. Non penso che una tastiera possa cancellare, meglio annullare, tutta la personalità di chi scrive. La comunicazione scritta, come quella orale parte dal cervello che è stimolato dalle emozioni. La Netiquette (vedi quihttp://it.wikipedia.org/wiki/Netiquette) non ha nulla a che vedere con l'ortografia. E'la buona educazione nelle relazioni tra persone che usano la rete. Se una email è privata deve rispettare la testualità giusta e appropriata che usano scambiarsi di solito l'emittente e il ricevente. Se è una comunicazione tra due che si scambiano idee a parolacce lo facciano tranquillamente, sono affari loro. Nessuno può obbligare gli altri a dover usare le parolacce o meno.
    Se scrivo messaggi su Skype, e voglio trasmettere quello che sento con immediatezza, lo posso fare come voglio. Rispettando o no l'ortografia, l'interpunzione e tutto quanto "mamma lingua italiana" comanda. Diventano linguaggi d'intesa che rendono il dialogo più intimo e più dinamico, almeno se ho rispetto per il ricevente.
    Una email di carattere commerciale deve necessariamente avere tutti i requisiti richiesti per una lettera commerciale: FORMALE, BREVE,CHIARA, PRECISA, ESAURIENTE E CORRETTA.
    Alla ragazza la si può riempire di tutte le sigle e i versi di canzoni o allegare disegnini e video. Al professore per fissare un esame o un colloquio deve essere di un altro registro linguistico: essenzialmente formale e breve.
    Noi lo abbiamo imparato "sul campo" i ragazzi a scuola, anche se i babbuini sono sempre un gran numero.

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    1. Cle, mi ha colpito moltissimo il tuo richiamo al rispetto della forma e di conseguenza alla buona educazione del rispetto alle regole. Si, insomma, il richiamo ad un certo, prezioso codice etico dal quale, personalmente, cerco di non prescindere (che poi ci riesca, è un altro discorso...). In effetti molte volte (anzi, molte mail) non sono comprensibili: a volte capita di mdover richiamare l'interlocutore per capire cosa volesse davvero.

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  9. io scrivo sms e post un po' come mi gira, da personalità dissociata, a volte con punteggiatura rivista e corretta e maiuscole ed a capo, altre volte random ...
    ma mai e poi mai userò la ics al posto del per o la kappa per il digramma ch!!!! o CMQ che la prima volta che l'ho letto sono rimasta interdetta qualche secondo e poi, spallucce, "comunque" ne capirò il significato dal testo!
    le email sono diverse: o le uso per lavoro ed allora sono uguali ad una lettera formale, oppure sono dedicate ad amici e rispetto ed affetto mi impongono di scrivere loro facilitando la lettura, quindi con maiuscole, punteggiatura e capoversi (capiverso?).
    non riesco a prescindere dal salutare buongiorno/buonasera a seconda dell'ora di invio!!!

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    1. Ad occhio, Gatta, siamo sulla stessa linea, allora: in effetti, ai primi sms con le kappa -che malsopporto anche nella lettura sulla Rete- o "supersiglati" ho avvertito un certo disagio: lo stesso che provo di fronte ai rebus....

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  10. Gli SMS sono il mio incubo. Comodi, meno invasivi della telefonata, ma coi ditoni pigio e pigio, sbaglio e cancello...Ma non accorcio mai x fare prima,gr...
    Le e mail sono invece un bell'impegno; letterario. Niente faccine, ma imbarazzo con gli estranei, che sarà, un egregio, un caro, un gentile. uno stronzo!
    Coi conoscenti e con le amate, a bischero sciolto secondo l'umore, come ora, in un noioso pomeriggio di domenica, qualche parolaccia please!

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  11. Paolo, quell' "a bischero sciolto" è stato per me un ROTFL....

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  12. grosso problema per i messaggi sms: sono inguaribilmente logorroica e, per quanto cerchi di sintetizzare ed abbreviare, finisco sempre per mandarli troppo lunghi.
    Con le mail vado molto meglio, almeno posso scrivere quanto voglio anche se, magari, chi le riceve preferirebbe una mail più stingata. Lo stesso succedeva ai tempi delle lettere scritte a mano. Quelle poche ( per fortuna loro) persone che hanno ricevuto le mie lettere si sono messe le mani nei capelli e si sono prese alcuni giorni di ferie per poterle leggere fino in fondo! :D

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  13. Volevo dire "stringata"...

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  14. Kate, invece è giusto che, se uno ha qualcosa da dire su sms, possa dirla senza compromettere la sempre necessaria chiarezza, secondo me. Le mail..beh, va a gusti: quando una persona scrive bene, e tu di sicuro sei tra queste, vorresti non finissero mai.

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  15. detesto i messaggini
    le mail le scrivo più o meno in ossequio alle regole scolastiche secondo la fretta e i destinatari
    ciao

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    1. Yet, credevo che la tua immensa capacità di sintesi trovasse negli sms un eccellente veicolo. Ciaooooooooo!

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  16. A me piace scrivere e quando scrivo rispetto tutte le regole. Per questo quando scrivo un sms ci metto una vita (e anche perchè il touchscreen, al quale, da "adottata" non riesco ad abituarmi, mi costringe a continue correzioni). Non mi firmo se sono certa che il destinatario ha il mio numero in memoria: il nome diventa superfluo, perchè appare comunque prima ancora di leggere il testo.

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    1. Gipsy, io tremo all'idea di quando dovrò inevitabilmente passare al touch screen: già sono dislessico con una tastiera trdizionale....

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  17. Sarà la vecchiaia e il fatto che non frequento intimamente minorenni???

    Odio il solo pensiero di K e abbreviazioni negli sms (peraltro ne mando pochi). Uso la lingua italiana (stesso per le email, anche se forse mi scappa qualche minuscola per la fretta) che non firmo mai se ho la certezza che chi riceve ha il mio numero in rubrica..

    Almeno questa di abbreviazione me la concedo...

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  19. Cosa ho scritto??

    Ricapitolando:
    Odio le K negli sms e non li firmo se ho la certezza che chi riceve ha il mio numero in memoria..

    Odio ogni genere di abbreviazione!!
    Stesso discorso per le email.
    Cerco di scrivere in corretto italiano!!

    Oggi non ne azzecco una! Mi è pure partito il commento con l'account google che con il blog c'entra proprio nulla!!

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    1. Non ti preoccupare per la forma, è chiarissima la tua opinione. E fa piacere vedere che siamo in tanti legati ad un rispetto di regole che, alla fine della corsa, rendono comunque più fluibile la lettura.

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