3.3.11

Bugiardo e incosciente

Ieri la Camera ha confermato la fiducia al governo approvando la risoluzione di maggioranza relativa al testo sul federalismo fiscale municipale, come da ordini della Lega. Questo, dopo che in Commissione la delibera era stata respinta.

La risoluzione è passata con 314 sì , 291 no e 2 astenuti. Grazie al regolamento della Camera, il Governo non è caduto (al Senato, senza la maggioranza assoluta dei seggi  -e non dei presenti-  si torna a casa, Prodi docet).

Il contumace del Consiglio era in aula alla Camera con il fazzoletto verde della Lega nel taschino della giacca.
Subito dopo il voto di fiducia, racconta Giacomo Stucchi, «Maroni mi ha preso il fazzoletto e l’ha messo nel taschino di Berlusconi».
Cosi il premier è passato dalla pochezza politica del suo governo alla pochette verde nel taschino.
Il Contumace ha ostentato poi la solita apparente soddisfazione per il risultato ottenuto, anche se 314 non rappresenta la maggioranza assoluta dell’Aula: «Sono tranquillo, sapevamo che c’erano alcuni malati e due in missione. Altrimenti saremmo a quota 322».

Anche se in realtà i voti mancanti all’appello sono stati solo 5 (un leghista non ha votato, due pidiellini erano assenti e due in missione) e quindi, anche se fossero stati tutti presenti, la maggioranza sarebbe stata di 319 voti e non 322.

Ad astenersi sono stati i due deputati delle Minoranze linguistiche, Brugger e Zeller.
I deputati in missione erano sette, di cui due del Pdl (i presidenti di commissione Gianfranco Conte e Paolo Russo), Salvatore Lombardo e Carmelo Lo Monte dell’Mpa (che pure aveva svolto la dichiarazione di voto per il suo partito), la Liberaldemocratica Daniela Melchiorre, Luca Volontè dell’Udc e Mario Brandolini del Pd.
A non partecipare al voto sono stati in 15.
Per la maggioranza erano assenti Giancarlo Abelli e Giuseppe Palumbo del Pdl, Daniele Molgora della Lega, Antonio Gaglione e Calogero Mannino del gruppo Misto.
Quanto all’opposizione, non hanno risposto alla chiama Andrea Ronchi e Giulia Cosenza di Fli, Roberto Commercio e Ferdinando Latteri dell’Mpa, Sergio Piffari di Idv, Marco Fedi e Maria Paola Merloni del Pd e Anna Teresa Formisano e Luca Volontè dell’Udc.
Alla chiama non ha risposto neppure il liberaldemocratico Italo Tanoni. 
L’unico gruppo presente con il 100% dei suoi deputati è stato Iniziativa Responsabile.
Solo all’ultimo momento il governo ha recuperato il dissenso dei 10 deputati di Noi Sud di Micciché, impegnandosi a non tagliare le risorse sull’eolico, altrimenti l’esito del voto sarebbe stato disastroso.
Senza contare che anche nel gruppo dei Responsabili sono in diversi ormai a manifestare palese malumore per le mancate nomine a ministri e sottosegretari.
Una situazione di disagio che non promette nulla di buono per il futuro.
Nel frattempo il Contumace e i suoi compagni di merende leghisti hanno festeggiato al motto “più tasse per tutti”, sventolando le bandiere verdi miseria.

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