28.3.11

Cosa succede in città

Ma è assolutamente normale che un giullare delle tv di proprietà del Presidente del Consiglio chieda a gran voce ad un gruppo editoriale PRIVATO di sospendere la pubblicazione di due supplementi del quotidiano più diffuso?

Ed è altrettanto normale che una parlamentare chieda ad un gruppo PRIVATO di licenziare la modella di uno spot solo perchè ha osato esprimere un proprio libero pensiero?


E che non ci si faccia scrupolo di speculare sulle disgrazie del terremoto aquilano con operazioni di sciacallaggio, al punto di poter parlare con assoluta tranquillità di commedia dell'orrore?


Insomma, chiamate l'espurgo dei pozzi neri.

7 commenti:

  1. No che non è normale, anzi!
    Solo che siamo nel paese a testa in giù.
    DOve ciò che in altri paesi è fuorilegge qui diventa legge.

    Ho letto l'intervista della modella e non ci ho trovato nulla di anormale...invece devo dire che Forum mi ha deluso, profondamente.
    Pensavo che la conduttrice non si prestasse a simili bassezze.

    E' terribile....

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  2. Invece sì, è "normale" perché tutto questo (e molto altro) è così quotidiano da essere la normalità per il nostro paese. Mi chiedo invece perché questa "normalità italiana" faccia ancora notizia.
    In qualunque altro paese, scatenerebbe una rivoluzione.
    Con cosa ci drogano per sedarci così bene da avere ormai solo reazioni politicamente corrette?
    E' sufficiente manifestare la propria indignazione?
    Anche ben sapendo che non sfiora nemmeno di striscio la realtà delle cose e non influirà di un ette su queste pratiche "a-morali" per qualsiasi paese che rispetti quel valore condiviso senza il quale non esiste più una società ma un insieme di bande fra le quali a vincere è inevitabilmente chi ha più forza?

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  3. Ross, quotidianamente mi chiedo come si possa uscire da questo gorgo immondo e non ho risposte.
    Questa "normalità" è parte integrante della vita ed è così invasiva da aver inquinato persino i luoghi di lavoro. A scuola da me, per fare un esempio, chi alza la voce ai massimi livelli ha sempre ragione e vince a prescindere. Così chi si indigna - come dici tu - e cerca di riportare le discussioni nei giusti binari, viene quasi emarginato; la maggior parte delle colleghe tace per paura di mostrare il proprio pensiero e di ritorsioni della Dirigente - che per prima urla -.
    Se pensi che siamo insegnanti di scuola primaria e dovremmo aver ben chiari certi principi educativi ti lascio immaginare come siamo messi.
    A volte durante le riunioni mi sembra di stare dentro un talk-show e per me che ho a cuore la scuola è sempre più difficile e doloroso questo clima.

    [chiedo scusa se mi sono dilungata troppo]

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  4. Carissima Blue, è così anche nell'ufficio e nell'azienda dove lavoro.
    Mi pare di poter dire che è così ovunque.
    E non me ne stupisco proprio pensando al lavoro che fai tu: chi non sa che ogni bambino apprende le prime lezioni, fin dalla più tenera infanzia, dall'ambiente?
    Osservavo sabato i deliziosi bambini della mia vicina, 1 anno e mezzo e 2 e mezzo. Parlano appena, poche parole.
    Il più piccolo, un maschietto, è di un'agressività sconcertante. Strattona con forza la sorellina, le tira i capelli con un ghigno violento inquietante, la morde con ferocia se nel giocare (con me, nel caso) lei gli sta davanti. E se appena lei si difende, inizia a piangere certo che la madre lo coccolerà (mi ha sconvolto vedere la violenza con cui estrae il seno della madre dalla scollatura per succhirlo: mai vista una cosa così).
    Urlano in continuazione.
    In alternativa, piangono (capricci).
    Mi dirai: è normale.
    Il piccolo, mentre provavo a dirgli che non era carino che strattonasse così la sorellina, mi ha alzato contro il dito indice e farfugliato qualcosa con aria truce e convinta.
    La madre, sentendo che continuavo a dire al bambino che quel dito non si deve esibire, che era brutto da vedere in un bambino, è uscita spiegandomi che mi stava dicendo "Attenta a te, devi smetterla!".
    Cioè quello che sento lei urlargli contro tutto il giorno.
    Capisco che è difficile gestire 2 bambini così piccoli insieme.
    Ma mai mi era capitato di sentire una madre urlare a dei bambini così piccoli: "Smettila" Sei un cretino!" oppure minacciarli (visto e sentito personalmente) che se non si alzavano dal marciapiede su cui stanno giocando seduti "Vuoi che ti metto a letto? Se non ti alzi ti metto a letto!". Alle 11.00 di mattina.
    Il letto come punizione?
    Mi stupisce che imparino l'urlo e l'aggressività come relazione?
    Sono certa che per te è quotidianità.
    E che sai bene che, in alternativa a queste minacce assurde, a questi urli e insulti, quando sono in silenzio è perché o dormono o sono davanti alla tv.
    La bimba, 2 anni, non sa dire bene ciao o mamma, ma dice benissimo Hello! Kitty.
    Forse i genitori sono troppo stressati per essere buoni genitori.
    Forse questa società ci spinge tutti verso la follia.
    E i bambini, l'unica vera speranza che abbiamo, li alleviamo a diventare dei tagliagole.
    E' la cosa che mi dispera di più, questa infanzia costretta a vivere di straforo e ad alzare le difese già a 2 anni per sopravvivere alla paura (può esserci qualcosa di più spaventoso di una madre che ti urla deficiente o cretino? Che ti minaccia di metterti a letto come punizione, quasi volesse azzerarti se sei troppo "vivo"? Ripeto, so che non è facile. Ma mi chiedo perché invece di tenerli in casa davanti alla tv non li porti fuori, a sfogarsi loro e a distrarsi lei, invece di stare spesso davanti alla tv con loro.

    Come vedi, sulla lunghezza ti batto (e spero mi perdonerai).

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  5. Ross, hai toccato un argomento che mi sta molto a cuore e su cui stiamo riflettendo da tempo nel mio team di classe e nel mio istituto per trovare possibili soluzioni.

    La deriva educativa in cui i bambini sono immersi e che produce ciò che tu hai descritto parlando dei bambini della tua vicina è devastante.
    Non ti dirò che è normale, non lo è...ti dico solo che è modalità di uso comune.

    Assisto anche io quando faccio la spesa o passo dal parco giochi a scene simili a quella che racconti.

    L'adulto che non è autorevole e non sa spiegare ciò che è bene e ciò che è male al piccolino in crescita e diventa autoritario, provocando come conseguenza l'aggressività e comportamenti problema che poi sono, nel tempo, irreversibili.
    L'adulto non è più esempio perchè egli stesso è bambino/adolescente.

    Non sa dire NO e nemmeno perchè NO.
    Così i bambini crescono con questo pseudo potere di poter fare tutto ciò che vogliono dal momento che i loro bisogni/desideri/richieste vengono soddisfatti continuamente, senza nessun filtro (l'esempio del seno ne è la conferma).

    Quando arrivano a scuola ripropongono le stesse modalità di relazione con i pari d'età e ti lascio immaginare cosa può succedere.
    E' a scuola che sperimentano i primi NO e la frustrazione può generare reazioni a catena pericolose perchè nel gruppo ciò che io voglio non è ciò che vogliono gli altri e se non si è mai imparato ad aspettare e a condividere, con un gruppo classe di 24-26 bambini può essere un ostacolo.

    L'individualismo generato dall'abbandono davanti alla TV, davanti ai video giochi o al pc genera piccoli "mostri".
    La scuola fa la differenza, di questo sono sicura.
    La scuola come ente educativo non solo come veicolo di concetti.

    Sai che ci sono bambini che non hanno mai ascoltato fiabe lette dai genitori?
    Bambini che non sanno giocare insieme a nascondino o a giochi di gruppo perchè talmente individualisti da non sopportare di perdere?
    Vedo bambini potenziali piccoli bulli in embrione e sto male.

    Come scelta di team dedichiamo ampio spazio all'apprendimento cooperativo e momenti di socializzazione e discussione per stimolare la collaborazione e la condivisione tra pari d'età e quest'anno, dopo tre anni di duro lavoro, si comincia a vedere qualche piccola gemma...
    Spero tanto che questo serva quando andranno alle scuole medie.

    Mi fermo qui, per ora, ma potrei parlare ore dell'argomento.
    Quando incontro persone intense come te, con cui poter scambiare riflessioni e discuterne mi lascio prendere la mano.

    ...ringrazio Massimo per l'ospitalità.

    [PS: ho dovuto riscrivere tutto perchè anche qui come in splinder ogni tanto le cose funzionano male]

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  6. Ho letto tutto con molto interesse, pur nel raro tempo disponibile (sono al lavoro e sono giorni "caldi").. Devo dire che quello che avete avidenziato, carissime Ross e Blue, ha un suo tracciato di fondo che è adattabile, e lo dico con rammarico, ad ogni nostro contesto quotidiano. Mi spiego: tralasciando la solita manfrina del paragone col traffico (siamo un paese strano, aumenta la benzina ed aumenta anche il traffico...), quello che avete scritto si ritrova, pari pari, in tutti i consessi umani. Quindici giorni fa l'ipermercato più affollato della cittadella ha lanciato una promozione grazie alla quale per 4 giorni (dal giovedi alla domenica) i soci potevano acquistare attrezzature multimediali e per il tempo libero col 20% di sconto. Avendo necessità di fare un acquisto (un netbook per mio figlio) ci sono andato subito, il giovedi pomerihhio. In quelle due ore di attesa che arrivasse il mio turno (con ben 4 addetti alla vendita!!!) ne ho viste di ogni: a parte il mercato dei numeri (gente che prendeva 3/4 scontrini per darli poi ad amici/conoscenti et similia che nel frattempo si facevano belli belli la spesa), quello che mi ha turbato erano i boati di protesta se uno si azzardava a chiedere una qualche informazione supllementare. Homo hominis lupus, davvero. C'era una violenza, nei comportamenti, negli sguardi, nella comunicazione non verbale da fare paura: e non si trattava di lotta per la sopravvivenza, ma di risparmiare qualche decina di € per beni, tutto sommato, non indispensabili. Mi chiedo cosa sarebbe successo se, anziche beni volutturai, si fosse trattato di avere cibo o acqua: non mi meraviglio perciò di quello che succede a lampedusa, perchè spesso ci si dimentica, nel calduccio di casa e stando in divano a guardare la tv, cosa possa essere una notte al freddo, a stomaco vuoto e con l'arsura in gola. Cioè, la disperazione. Purtroppo il modello talk show, "grido più forte chè ho più ragione di te" si è insinuato, goccia a goccia, come un veleno nella nostra (mal)educazione civica. E non credo sia un fenomeno naturale: credo che dietro ci sia un preciso disegno di imbarbarimento collettivo, che è esattamente quello di cui avete parlato voi e contro il quale sbattiamo il muso quotidianamente. Come se ne possa uscire, e se sia ancora possibile, mon lo so: ma così si vive davvero molto, molto male.

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  7. Un imbarbarimento che lascia attoniti e nello stesso tempo da la misura di quanto siano diventati potenti in questo loro disegno.
    Le immagini di ieri a lampedusa lo confermano.
    Quelle della camera dei deputati lo sottoscrivono.

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