12.1.12

Morte di un connesso viaggiatore


[e il naufragar è dolce in questovirtualmare]


Che poi unocon internet si fa una cultura.
Ad esempio,sei una ragazza e vivi in una centrale nucleare? Metti a riposo il tailleur,indossa un bikini sgargiante e concediti un paio di autoscatti: parteciperai alconcorso Miss Atom. Se non ti senti così scissa, in Baviera potrai sempretrovare al "Brain Sciences" di Monaco qualcuno che ti legge nel cervello primaancora che le tue sinapsi si coniughino in azioni. Se la materia grigia non èil tuo punto forte, c’è sempre la vista. Un paio d’ore al giorno davanti aivideogiochi per un mese migliora del 20% la capacità di identificare al volo lelettere di un test oculistico, parola dei ricercatori di Rochester, Usa. Eaddio all’antico rimedio delle carote. Il nobile ortaggio è ormai appannaggiodelle mucche del Jersey: un allevatore assicura che, da quando ne sono diventateghiotte, le sue producono un gustoso latte rosa.

Sono alcunedelle chicche che vengono tranquillamente spacciate per notizie sul web. Ladecenza poi non permette di approfondire temi importanti quali il doppiovibratore collegato all’iPod, quanto fosse cessa Cleopatra [come da ricostruzioneda cameo di 2000 anni fa], o l’hostess che si ricicla sex bomb per sedurre adalta quota…
È dura lavita del connesso viaggiatore, peggio del naufrago di Thomas Eliot. Correntisottomarine di silicio gli spolpano i neuroni in sussurri, mentre affiora eaffonda tra un sito e l’altro entra nei gorghi di bit, fino al flutto profondodel mare telematico, che tutto assorbe e debella.
Ne esce madidoquando alza la testa dallo schermo, sputa un giga di fiotto d’acqua e guardaattorno. Finalmente è tornato alla realtà. A quel mondo fatto di uomini e donnein carne e ossa, di aria e micropolveri, di traffico e di parcheggi, biciclettee ciclabili. Scontrini mai dati, code in tangenziale, benzina millesimata,  lavoratori e lavoratori in nero. Caste varieed assortite che vengono difese da sindacati, partiti e istituzioni (ormai la stessacosa, a giudicare dai componenti che migrano da una parte all’altra) che, comenello Stato di Don Raffaè, si costernano, s’indignano, s’impegnano poi gettanla spugna con gran dignità.
Trovi tuttoquello che cerchi, nella realtà di internet. Un passatempo per tutte le età.C’è la scuola, i bambini, la ricreazione, le botte al professore. Ci sono glistreet bar, gli aperitivi e le donne tiratissime, per farti vedere quant’eranobelle 20 anni prima. Ci sono i bar e i centri sociali. La tua amicizia conCharlize Teron come quella con Bruce Springsteen. È tutto a portata di mano.Basta riaccendere il computer, aprire il browser, cliccare un segnalibro ed ilnostro naufrago riprende la sua zattera, la spinge lontano dalla riva e tornain mare aperto. Sognando Miss Atom, ma sperando che in Baviera non prevenganoquello che vorrebbe fare con Miss Atom; giocando coi videogiochi per vederelontano, possibilmente non con uno di quelli dove debba ammazzare delle mucche.O spingersi fino a riva, per riuscire a sbirciare se davvero quel latte è rosa,e lassù in alto, per verificare se quell’hostess vale una trasvolata in primaclasse.
In fondo,come nell’opera di Miller, “unviaggiatore deve sognare. I sogni sono i ferri del mestiere”.

23 commenti:

  1. Mi sto rendendo sempre più conto di quanto su internet vere e proprie bufale vengano spacciate per realtà. Questo è pericoloso perchè spesso non si hanno gli strumenti critici per capire cosa è scienza e cosa fantasia.

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    1. Infatti, Pyperita, più che mai "cum grano salis": occorre essere selettivi e soprattutto cercare fonti affidabili, data la vastità che la rete stessa offre. Poi, è ovvio che ogni tanto qualche divagazione serve per pensare ad altro [anche se la storia di Miss Atom mi aveva leggermente inquietato, ma per l'atom, non certo per la miss...]

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  2. Un po' di sensi di colpa me li hai fatti venire: blog come se piovesse, quotidiani on-line e pappa dei gatti comprati su zooplus.com, dici che sono grave?
    Comunque, splendido post!

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    1. Linda, metti Amazon al posto di zooplus ed è la mia stessa vita ;)

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  3. bè.
    "basterebbe" azionare prima il cervello e poi il tasto del browser.
    è che in effetti molte persone durano fatica a fare due cose correlate e quasi contemporanee, col risultato che tu splendidamente racconti.
    ^^

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    1. Barbara, mi hai fatto ridere....ma sei passata in ufficio da me, dove ormai si lavora quasi del tutto su web browser ed è una specie di girone infernale?

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    2. no mi basta il mio di ufficio ^^
      smack :)

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  4. Ma no dai!
    Dopo tutto è solo una grande finestra aperta sul mondo, forse più di una "finestrona", e poi sta sempre a noi farne buon uso.
    Ancora siamo noi che clikiamo, ed è bene ricordare che a cominciare è stato il nostro cervello che si manifesta seguendo sempre le nostre potenzialità di base.
    Comunque le eccezioni ci sono sempre. :) :)

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    1. In efftti, Cle, il tuo ragionamento non fa una piega. Stamattina una "capessa" mi ha chiesto che problemi avesse il pc di un suo "umile sottoposto": quando le ho risposto che il problema di quella macchina era compreso tra il monitor e lo schienale della sedia, ha capito al volo......

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  5. ...ammesso che esista ancora qualcuno capace - davvero - di sognare...

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    1. Blue, ne esistono, ne esistono: dei pensieri di sognatori sono lastricate le scale che portano al cielo.

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  6. Sono anch'io dell'idea che prima di ogni cosa sia necessario connettere il cervello. Ieri ero nell'anticamera del medico per fargli vedere delle analisi e, mentre aspettavo, sentivo un po' distrattamente ciò che qualcuno diceva alla radio, trasmessa dai diffusori del centro medico. Non so quali fossero il canale, la trasmissione o chi fosse a parlare ma, ad un certo punto, ho sentito dire che una tizia, per meglio lavare la figlia, l'aveva messa nella lavatrice e centrifugata...

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    1. Kate, questa non la sapevo: sapevo di gatti messi in lavatrice, ma bambini proprio no...ce n'è, di stupidi al mondo...

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  7. se ne trovano di madornali anche senza cercarle
    gli scolari di mia sorella le hanno raccomandato di non comprare salmone affumicato, perché in internet c'è scritto che lo affumicano da vivo
    ciao masso

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    1. Ciao Yet: beh, in effetti, se li vai a pescare con la fiamma ossidrica, c'è anche caso che.....

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  8. ciao Blueriver...sei blueriver di splinder? spero di sì...intanto è bellissimo rileggerti stef
    p.s. stefanomassa.wordpress.com

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    1. Oui, Stefanomassa, c'est moi....ben ritrovato a te.

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  9. Anonymous15/1/12 14:16

    Trovo che la Rete stia diventando tossica, piena di cose inutili, di sirene che oramai puzzano quanto un branzino di 3 giorni. Poche le cose valide e tra queste i cari vecchi blog. ;)

    Simo, che non riesce a loggarsi con WP

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    1. Simo, credo che il paragone col branzino sia calzante, più che mai. Ovviamente concordo sulla "caritudine" dei vecchi blog :)

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  10. La mia teoria è che abbiamo bisogno di oracoli e che nonostante tutto continuiamo a ritenere la Parola Scritta come il massimo dell'attendibilità: metti insieme le due cose ed ecco perché in tanti cadono nelle varie bufale. Ovviamente, come tutti sopra hanno già detto, basterebbe accendere anche il cervello assieme al pc... Quel che mi impressiona è che non solo il pinco pallino comune (cioè gente come noi) casca nel tranello ma spesso ci cade anche chi invece dovrebbe avere il ruolo di fungere da filtro culturale, tipo i giornalisti, professori & C.

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    1. Splendida pagina, mi ci voleva per rilassarmi ulteriormente.
      La rete è un mare magnum di "verità soggettive" e sta a chi legge stabilire se "diventare un credente" o continuare nella propria agnosticità.
      Di sicuro c'è (come ha detto qualcuno prima), che il mondo dei blog amici raramente delude ;-))
      Buon pomeriggio Masso ;-))

      PS
      Mi spieghi con parole mie (sono una capra in informatica) per quale ragione per commentare te, Dalle8alle5, Ernest e Chit, devo caricare Mozzilla?

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    2. Ciao Tina, scusa (e scusate) il ritardo, ma ho avuto giornate "pienotte" di lavoro e svuotate da tempo per stare al pc.

      Certo che a stare in Rete si diventa davvero agnostici... [mi piace, Tina, mi piace].
      Sul PS: temo che sia una conseguenza del diverso motore usato dalle piattaforme (io ho problemi con Google Chrome e iobloggo.com, per dire). Per questo sul pc tengo Opera, Chrome, Firefox ed (ahimè) anche IE. Peggio di un proporzioanle col recupero dei resti... :)

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    3. Non ho capito un c@@@o della spiegazione tecnica ;-)))

      Ma finalmente mi sta lasciando entrare del tuo blog anche nei commenti ;-))

      Abbi pietà di me, per anni ho insegnato ai colleghi di lavoro l'uso di pacchetti di sistemi gestionali, ma di quelli operativi...mi rifiuto di imparare a gestire le opzioni della rete e dei suoi padroni...vediamo se riesco a commentarti nel nuovo post ;-))

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