8.8.12

Bevete buon latte

Allora: è il primo e forse unico atleta italiano che confessa pubblicamente il ricorso a sostanze dopanti. Ma è anche il primo a rappresentare la difficoltà a reggere il peso delle aspettative di una nazione che per molti altri aspetti è deresponsabilizzata: ha sbagliato, verrà punito, ma il primo a cui ha fatto male è se stesso.
E tutto ciò mentre i media fanno passare sottotraccia i danni creati, per dirne solo una, dal calcioscommesse. Dove milioni di persone sono state letteralmente e materialmente truffate
Posso capire la delusione nel vedere "barare" un atleta che si credeva "pulito", ma riportiamo le cose ai giusti toni: accendere una discussione sul doping è giusto, ma non bisogna dimenticare l'aspetto umano della vicenda. La dolorosa vicenda umana di Marco Pantani non ha insegnato nulla, allora: come al solito, ci si getta a capofitto, iene affamate di sangue, per portare a casa un po' di facile moralismo. Ad Alex, per quello che vale, la mia solidarietà.

50 commenti:

  1. Non puoi capire quanto sono d'accordo con te! Mi ha colpito enormemente il modo in cui lui si è raccontato in conferenza stampa. Ha spiegato benissimo il meccanismo in cui era caduto: il successo iniziale che lo ha poi costretto al successo forzato, il fatto che era bravo a marciare ma non gli piaceva, tutti che lo incitavano a vincere e andare avanti, fino all'errore che ora gli ha distrutto la vita e ha detto che però si è sentito liberato quando è stato scoperto... Purtroppo gli atleti che si dopano sono solo l'ultimo anello (colpevole) di una catena ben più lunga e marcia. Gli auguro con tutto il cuore di riuscire a riprendere in mano la sua vita e vorrei che il mondo dello Sport si decidesse ad affrontare i suoi gravi e numerosi problemi, anziché cavarsela coi capri espiatori, ieri Pantani (...il "mio" Marco...) oggi Schwazer. Un bacio a te! :-*

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    1. Si, Ilaria, credo che il sentimento prevalente (suo) sia proprio il senso di liberazione, qualunque possa essere il prezzo da pagare. Sul fatto della catena lunga e marcia, ce ne sarebbe da dire: quindi, rispetto a chi, come il buon Alex, ci mette la faccia.

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  2. Forse la sua liberazione dal giogo del successo forzato poteva passare solo dalla caduta.
    E' questo che fa di un atleta un uomo: spingersi fin oltre i propri limiti per potersi poi arrendere umanamente al proprio fallimento.

    Nei "perdenti" emerge un'umanità che in chi vince difetta.
    Non seguo le olimpiadi, leggo solo i titoli sui quotidiani.
    E mi pare di capire che siano i cinesi, le vittime sacrificali più da compiangere: costretti a chissà quali vite disumane per essere trasformati in eroi della patria.
    Vite rubate non meno di quelle degli schiavi della Foxconn.

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    1. Esatto, Ross: anche per me vale la stessa considerazione del tuo primo periodo del commento.
      Sui cinesi, a me fa impressione vedere come si comportano sul palco alla premiazione: sembrano davvero una via di mezzo tra i soldati ed i robottini, visi inespressivi al confine del disumanizzato: anche in questo sono con te (anche se mi sembra paradossale che ad accusare la Cina di doping siano proprio gli States, che per anni hanno riempito gli stadi di farmacie ambulanti).

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    2. Sì, appunto.
      Come se gli anabolizzanti non facessero la felicità di Big Pharm e non fosse questa a provvedere sia al commercio uffiale che a quello ufficioso e pure a quello piratato.
      Sentir moraleggiare chi ha di default una doppia morale, uno ad uso stampa e una a uso azionisti, sfiora il ridicolo.
      Spiace sentir come riescono ancora a farci dimenticare i fondamentali prima di alzare i nostri ditini a comando.
      Leggevo oggi del padre di Aldrovandi, addolorato per il diverso trattamento nei confronti di un atleta (la facile "dirittura morale della punizione esemplare in onor di stampa"), rispetto alla promozione riservata a chi gli ha ammazzato il figlio a gratis, tanto per gradire.
      Mai mollare la presa sulla coscienza, mai allentare l'abitudine a pensare con la propria testa, prima di reagire a comando...

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    3. Ross, a proposito di Lino, che ti assicuro essere persona molto riflessiva. Ha scritto testualmente: “Schwazer cacciato dall’Arma. Certo ha sbagliato, senza se e senza ma, ma non ha ucciso nessuno (...) chi con una divisa invece, ora pregiudicato, in cooperazione ha ucciso e si è comportato da ‘scheggia impazzita in preda a delirio’ (parole queste pronunciate dal pg davanti alla Corte di Cassazione in sede di requisitoria, ndr), ha bastonato, ha soffocato, ha ucciso, ha detto il falso, ha depistato, ha omesso, ha disonorato quella divisa compiendo di fatto un alto tradimento, nonché ha oltraggiato e offeso dopo una sentenza definitiva la madre della vittima? Continua a lavorare come se nulla fosse, impunito come troppi tanti individui in divisa di altri morti rimaste senza un colpevole (..) Quella divisa avrebbe bisogno di un buon lavaggio. (...) Sono paziente, e questo a volte è un difetto che mi ha trasmesso mio padre, rallento, respiro e ascolto il mio cuore per accarezzare le tante vittime innocenti di questo nostro assurdo mondo”.

      Sui paladini di Big Pharma: pensa a quanti soldi tirano su non con gli atleti "di livello", ma con i frequentatori di palestre che sperano di vedere in fretta la propria crescita. Per dirla alla Scarpetta (Eduardo) "è più facile avere una lira da centomila napoletani che centomila lire da un solo napoletano".

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  3. Ciao Max,giusto ciò che dici.E' lapalissiano che in Italia sono e dico sono perchè io mi dissocio,dei bacchettoni moralisti che vivono all'ombra del vaticano e della mamma regina della casa!Mi fa una gran pena quel ragazzo .Io lo comprendo anche se non approvo e non per falsa ipocrisia.Mi fa piacere rileggerti dopo un periodo anche per me faticosa :)Un abbraccio

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    1. Mrs B., buongiorno a te. Ecco, il tuo commento mi ha fatto pensare alla impietosa fotografia della premiazione delle nostre balde fiorettiste: a premiarle c'era Carraro, uno che è da bambino che fa il presidente di qualcosa. Mai immagine fu più emblematica: tre giovani donne che hanno fatto della fatica la filigrana della propria esistenza, al cospetto di uno che -a detta di tanti- non brilla per efficienza ma ciò nonostante è attaccato alla pianta pubblica come un parassita ad una pianta vitale.

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    2. Non ci ho fatto caso ma ora l'ho guardata ed in effetti sorge qualche perplessità.Grazie di esserci!mi fai riflettere su tanti argomenti che,per pigrizia o altri motivi,non colgo,del resto tu sei Conte ;)

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    3. Infatti: credo che nel suo dizionario non esista la parola "dimissioni".....

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  4. Hai assolutamente ragione...

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    1. LV, so solo che mi ha fatto saltare i nervi vedere come lo abbiano macellato come fosse il peggiore dei delinquenti, quando è solo un essere umano vittima della sua stessa fragilità.

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  5. Non mi piacciono le scorciatoie ma ancor meno le ipocrisie: non è l'unico ad aver fatto uso di doping, solo che lui pagherà per tutti quelli che continuano a farlo e a farsi passare per superuomini e donne.
    L'ho trovato solo colpevole di essere debole e non aver potuto dire no alle aspettative, gli sponsor, la federazione e tutto il carrozzone che gli gira intorno.

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    1. Keiko, esattamente. E' un po' come quelli che in colonna ti sorpassano sulla corsia di emergenza:lo fanno in tanti, ma poi quando beccano quell'uno che riescono a beccare gli gettano addosso tutta la melma possibile.

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  6. Mi spiace non posso sentirmi solidale , posso dispiacermi per la vicenda umana (e anche fino a un certo limite), considerare la pressione che grava su un atleta sopratutto se di successo ma essere solidale è ben altra cosa. Tu citi Pantani ma allora Pantani a lui non ha insegnato niente?

    sherazadeleOlimpiadiNooo!

    http://sherazade2011.wordpress.com/

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    1. Shera cara, vedi, potrei anche essere d'accordo con te, ma se ho fatto il paragone con il povero Marco è perchè di Pantani sappiamo tutti com'è finita, ma tutti tacciono sul come e perchè fosse iniziata [ed i punti oscuri -o peggio, oscurati- non mancano, neppure la Magistratura è riuscita a fare completa chiarezza]. In fin dei conti si tratta di ragazzi che vanno aiutati, e non gettati in pasto alla pubblica opinione per coprire ben altre malefatte.

      maxchetisalutaechealleOlimpiadinonvorrebbenè calcionètennis

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    2. Ritorno solo ora, perdona la pigrizia.
      Anche oggi hanno arrestato una "falsa cieca" che da 7 anni vive alla spalle di noi tutti. Il caso è diversissimo ma analogo. Amonte c'è sempre un disegno di cui l'ultimo anello diventa il più evidente ma questo non cambia il risultato di disonestà verso sè stessi e verso lo sport e verso tutti coloro che li hanno amati e a loro si sono ispirati, in buona fede.

      sheragionevolesimaciascunolasuaparteateisuoiabbracci :)

      http://sherazade2011.wordpress.com/

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  7. Purtroppo lo sport di oggi non è più quello di una volta, fatto di sana competitività ed giusto impegno. Oggi le richieste sono diventate così dure e massacranti, il confronto così alto, da portare un ragazzo alla disperazione, facile preda di persone senza scrupoli che desiderano guadagnare sulla sua pelle. Capisco come il povero Alex si sia trovato di fronte ad una scelta non facile in un momento di difficoltà ed abbia ceduto alle pressioni. Non posso approvarlo, ma sicuramente capirlo. Come dici tu, è stato macellato dai media come un delinquente mentre è solo un essere umano vittima della sua fragilità.

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    1. Kate, qualche giorno fa leggevo un articolo interessante sulla dimensione televisiva dei Giochi (o dello sport in generale) che fa riflettere. C'è anche qui un'immagine da Londra: quando i nostri tre tiratori hanno sconfitto i "baywatch" americani. Questi ultimi sembravano uscire da uno spot di CKlein, i nostri da una trattoria appenninica....

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  8. Un fuori programma che mi sarebbe piaciuto non ci fosse stato. Sono un po' avvilita perchè è un povero ragazzo che ha riconosciuto il suo errore ed è anche un campione modello per molti altri sportivi e fans, e si dovrebbe essere un po' più discreti ed umani. Non mi piace per niente l'accanimento mediatico che ripetutamente ce lo propone in lacrime, a caldo, così sconvolto,un momento di solo autolesionismo che per rispetto umano andrebbe evitato. Per me è puro sciacallaggio che non fa bene a niente e a nessuno.
    Cmq mi fa piacere ritrovarti,
    Un abbraccio
    XXX

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    1. Cle, ti confesso che ci sono rimasto malissimo quando si è saputo: ma quello che mi ha fatto saltare i nervi è stato l'ergersi a paladini di una morale superiore personaggi tra i più infami, sia a livello giornalistico che sportivo. Mettere in prima pagina sul proprio giornale a caratteri cubitali la parola "vergogna!" per uno che in sostanza ha fatto male solo a se stesso travalica ogni forma di umanità. O passare ai raggi X la sua testimonianza, come forse neppure un magistrato farebbe, mi provoca un certo disgusto. Ecco, se informazione deve essere, parliamo di chi si è ucciso per aver perso quattrini sulle partite di calcio vendute?

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    2. scusa masso, ma chi è che si è ucciso per aver scommesso (a questo punto la casa o i figli mi verrebbe da pensare) su partite di calcio vendute?!?

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    3. Elena, quando scoppiò il caso, febbraio o marzo, vidi un servizio del tg3 in cui dicevano che a Bari si era mossa una associazione proponendo una class action, e fecero anche ascoltare delle interviste a gente che si era mangiata la casa o l'azienda. Strano però il silenzio sui giornali, a parte qualcosina, mesi fa, sul FQ.

      [OT: complimenti per la SuperCoppa, avete una signora squadra, anche se non avete difesa e vi manca ancora, là davanti, uno col "killer instinct"]

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    4. scusa masso, ma gente che scommette casa o azienda non ha la mia benché minima comprensione o compassione. partite truccate o meno. se le fossero giocate al casinò era uguale.

      [ah, sì e "complimenti" allo "spirito olimpico" e alla sportività del napoli: che schifo! fossi nel comitato organizzatore cinese mi farei restituire una parte dei soldi - tanti - che sono stati dati alla squadra per giocarsi la sfida a pechino. e mi auguro anche che l'uefa li sanzioni]

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    5. [ti chiedo troppe volte scusa! :)]

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  9. masso, non sono del tutto d'accordo.
    certo ha fatto tenerezza il suo volto fra le lacrime etc. etc.
    ma non condivido tutto questo "perdonismo". ha commesso un'azione grave e scorretta, pianificandola(se stiamo alle sue parole, il viaggio in turchia risale a settembre), lucidamente e senza ripensamenti. nei giorni scorsi tutti a dar contro alla squadra italiana di nuoto "rea" di non aver portato a casa, alle olimpiadi, nessun risultato, senza nessun briciolo di umana comprensione (nessuna pressione su di loro? nessuna aspettativa per i risultati? nessun disagio psicologico per loro?)per atleti che sono andati incontro a sconfitte, da puliti.
    inoltre mi chiedo, se l'atleta avesse avuto la faccia di un gattuso o di un montero (tu masso sai sicuramente a cosa mi riferisco) anzichè l'aria da putto, da bravo ragazzo, saremmo stati così comprensivi?
    infine, ho letto di condanne sul presunto accanimento mediatico, che mi ricorda la famosa "gogna" di passata memoria, ma che dire della madre che, a caldo rilascia subito un'intervista al settimanale oggi?!?

    detto questo mi auguro e gli auguro di aver detto davvero tutta la verità su come abbia agito e soprattutto una nuova vita per lui, lontano da riflettori ed aspettative di sorta.

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    1. Elena, quanti spunti...parto dall'aria "angelicata", ho capito cosa vuoi dire: beh, se potessi farti vedere certe foto che giravano qui sul quotidiano locale, o in certi tg, ci hanno picchiato duro anche in senso opposto.
      Da parte mia non c'è perdono -tu sai che sono "fissato" col rispetto delle regole, figurati- ma,anzi, ho rispetto per chi si assume le proprie responsabilità in modo così smaccatamente autolesionista: non dimentico il nostro medagliato d'argento del ciclismo di Pechino, Rebellin, che ebbe pure il coraggio di partecipare alla gara e sostenere che quella era "la vittoria del ciclismo pulito" (erano ancora in ballo le positività al doping di Riccò e Sella). Si, insomma, siamo dalle parti dello "scagli la prima pietra"...

      I nuotatori: non ne ho parlato qui, preso dai miei problemi, ma a caldo non mi è piaciuto quel colpevolizzare Pellegrini & co. come è stato fatto. Loro però hanno avuto la "fortuna" di fare -più o meno, peraltro- "squadra", di non essere soli contro il mondo: ma anche lì ci sarebbero molte cose da dire (scendendo nel tecnico, come si fa a scherare una mezzofondista come Filippi nei 200 metri? Sarebbe come correre in F1 con una macchina da rallye. Ma nessuno ha reclamato le dimission dei responsabili, se non gli atleti stessi...). Molto più facile, per il barnum mediatico, dire che Pellegrini è una specie di Circe (tu di sicuro capisci cosa intendo), o che i nostri nuotatori fossero troppo presi da feste e copertine: allora, Phelps?

      Sulla pianficazione, invece, ti do ragione al mille per mille: anzi, e concediamoci il gusto di una battutaccia, un mio parente, Polizia di Stato -che come sai non è proprio "amica" coi CC- ha detto che solo un "caramba" poteva fare una scemenza simile.....

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    2. Ah, dimenticavo, la storia dell'intervista alla mamma: ne ho letto solo un riporto, ma mi sembra che abbia perso una ottima occasione per tacere, a meno che non gliela abbiano estorta o mal tradotta.....

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    3. masso, le interviste non vengono "estorte", se non si parla. sarebbe bastato affermare "che non rilasciava dichiarazioni".

      e comunque la conferenza stampa l'ha indetta lui e il suo entourage, in primis l'addetta stampa signora mancini, con cui avranno stabilito esattamente cosa dire e cosa non dire (c'era anche il suo avvocato a fianco). non era obbligato. né tanto meno uno sfogo improvvisato.
      con questo non dico che sia stato facile.

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    4. Beh, sai, diciamo che la aggressività di certi giornalisti verso gente non abituata alle telecamere a volte ti travolge. A meno che non avesse pensato anche lei di mettere una ulteriore pezza.....

      Ritorno allo spirito del post: loro avranno pensato che , umanamente, sottolineo umanamente, fosse meglio esporsi con una conferenza che essere impiccati senza corda

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    5. è inequivocabile: sei troppo buono!!!

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    6. Scusami tu, Elena, se riesco a passare solo adesso. Può essere, che io sia troppo buono, ma il linciaggio morale mi fa sempre paura, anche perchè fa preda sulle menti più semplici che possono, a loro volta, dare spazio a reazioni incontrollabili. Per esempio, cosa potranno essere le prossime "sfide" tra Juve e Napoli, dopo i pessimi comportamenti di sabato? Perchè c'è chi aizza, sempre e cominque, esacerbando i toni? Siamo ancora fermi al panem et circenses per nascondere questioni ben più gravi? La figuraccia in mondovisione del Napoli calcio, a ben vedere, non è la fine di "qualcosa", temo, ma l'inizio di qualcosa di peggio; mentre la confessione di Alex è una fine, ingloriosa se vogliamo, di un atleta e da cui, si spera, nasca una persona.

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    7. continuo a pensare che, a frittatona fatta (e che frittatona!), avvocati e press agent abbiano appunto concordato e pianificato che fosse meglio fare pubblica ammenda. e i fatti stanno dando loro ragione perché la maggior parte pensa "poverino", etc. etc..
      e non riesco davvero a capire allora il confine tra il dire le cose come stanno riguardo ad un reato e quello che chiamate "linciaggio morale".

      citi un caso (la partita) dove non solo non vi è stato alcun linciaggio morale ma alquanto deboli puntualizzazioni. e in qualche caso ho persino letto che il napoli ha fatto benissimo a disertare la partita, dati i "gravissimi torti subiti". detto questo, gli stolti stanno su tutti gli spalti e quindi mi aspetto pessimi comportamenti, in ogni caso, da parte di entrambe le tifoserie.

      detto questo, so che molte volte i giornalisti sbagliano e hanno sbagliato in passato, ma mi sembra un po' voler spostare il fuoco della situazione, concentrandoci sul presunto "linciaggio morale" anzichè sulla gravità oggettiva dell'azione commessa da un atleta. la confessione, il pianto, le bugie(perché di palle credo ne ha dette nella conferenza stampa) sono solo conseguenze, rispetto all'origine del caso.

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    8. Elena, adesso, a mente fredda , riusciamo anche a soppesare diversamente fatti ed eventi con occhi diversi: ma leggere, a caldo, il giorno che la notizia è scoppiata, titoli come "Vergogna per l'Italia", "Un paese sotto choc", "Vergogna nazionale" -magari su giornali pieni di pregiudicati dall'editore in giù- facevano davvero pensare al linciaggio del primo malcapitato che deve pagare per tutti. Un po' come quando sei in colonna, tutti passano col giallo ma il vigile ferma e multa solo te.....

      Sulla partita, direi che dentro ci si potrebbe leggere, io perlomeno l'ho fatto, tutta l'Italia (e non solo quella del calcio) peggiore: cioè, parto sparato, ad un certo punto mi trovo in vantaggio, non riesco in nessuna maniera a difenderlo, e quando ricorro alla scorrettezza continua perchè non ce la faccio più, e vengo punito per questo, allora me lo prendo con qualcun altro, faccio l'offeso e me ne vado sbattendo la porta. Senza mettere in discussione la mia condotta: anzi, aizzando pure i presenti affinchè mi adottino come "vittima". Con le prevedibili conseguenza che tu ben configuri per lo scenario prossimo venturo.

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    9. ah, nel caso ti fosse sfuggita, c'è un'altra intervista "estorta" da diva e donna ...

      (come direbbe qualcuno ... "ma mi faccia il piacere!")

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  10. Caro Masso, in genere non mi scaglio contro chi mostra assenza di carattere, il giovanotto oggetto del tuo post ha mostrato di avere un solo neurone nella scatola cranica.

    Non per essersi dopato, ma per quello schifo di conferenza stampa nella quale ha scagionato subito "il dottor droga", ha insultato un Paese definendolo "povero e arretrato, basta mostrare i soldi e ti vendono tutto senza ricetta"

    Ha altresì dichiarato che lui era stanco di quella vita di allenamenti e che marciava solo perchè era bravo e non perchè gli piacesse lo sport...

    Amico mio, sarebbe stato più dignitoso sbattere la porta e andarsene.

    E se non fosse stato sottoposto a controlli e fosse andato a marciare vincendo come a Pechino, avrebbe indetto la conferenza stampa per dichiarare le stesse cose?

    Se una coppia decide di non avere figli, lui si taglia le palle e lei si fa estirpare le ovaie o ricorrono a dei normali anticoncezionali?

    Ho pesato ogni sua parola, nemmeno una mi ha convinta, ma sappiamo che tu, rispetto a me, metti l'anima la dove io metto il raziocinio purgativo ;-))

    Buona domenica Masso ;-))

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    1. Tina, buon pomeriggio. In effetti, quel coinvolgere i poveri farmacisti turchi definendoli come trogloditi pezzenti è un po' patetico, come propria parziale discolpa: significa davvero riempirsi la bocca di una scusa, anzichè esprimere argomentazioni serie. Credo che la conferenza stampa sia servita come tentativo di evitare proprio lo sciacallaggio: che poi la pezza sia peggiore del buco mi pare evidente. Però...però ha parlato, ci ha messo faccia, non si è chiuso nel silenzio che probabilmente lo avrebbe ammazzato, reso solo un involucro e non più un ragazzo che, con i giusti ambienti, può ricominciare a vivere. Ma forse sono io che sono buonista.....

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  11. che poi mi piacerebbe vedere quanto controllano tutti gli altri... Buona settimana Massimo

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    1. Ciao Alidada: già, vorrei vederlo anch'io, soprattutto dalle parti delle "stars & stripes" dove certi "ritorni" hanno del miracoloso.....ciao e buona giornata.

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  12. Caro Massenzio,
    dissento.
    Le ragioni:
    A) E' troppo facile fare il bambino disperato SOLO dopo che t'hanno beccato, e versare lacrime come se fossi un cassintegrato con sei figli a carico, sei un campione olimpico con contratti pubblicitari legati alla ferrero spa e alla despar gmbh che ti hanno gia pagato una pensione dorata.
    B)Dichiarare di essere andato in turchia a comprare 1500 euri di epo e' una menzogna, sfido chiunque a passare quattro frontiere in auto con tale quantita' della sopradescritta sostanza.
    C)Arriva a dire "Anche se non mi beccavano a Londra non sarei andato" che, francamente, fa' ridere.
    D)Aggiunge "Potevo dire a mia madre di non aprire e l'avrei scampata perche' posso saltare due controlli in un anno", idiota, l'antidoping e' obbligatorio per ogni medaglia olimpica, e viene effettuato entro la mezz'ora successiva all'arrivo della gara.
    E)Si spinge fino a ipotizzare il doping della cinese nel nuoto, dei suoi avversari russi nella marcia e di tutto il mondo del ciclismo, il che gli costera' di certo anche qualche giusta e sacrosanta querela.

    A margine, ma questo e' un mio personale pensiero, aggiungo che provare pena e solidarieta' per un ventitreenne che racconta piu' balle che verita' (le date da egli citate sono tutte contestabili) non e' nelle mie corde, e mai lo sara'.

    Hai barato e paghi.
    Punto.

    Con stima.
    Hasta.
    Zac

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    1. Ciao Zac. Leggo con interesse le ragioni del tuo dissenso, e ti dirò che le condivido pure, in larga misura: come dicevo in un altro commento, la pezza peggio del buco. ma, fero restando che oggettivamente gran parte di quello che dici è verissimo, rimane la questione di fondo, secondo me: ci ha messo la faccia, non ha scaricato su altri le proprie colpe, anzi. Ecco, se una cosa mi dò molto, moltoi fastidio (eufemismo...) è quel voler coprire a tutti i costi chi lo ha supportato: mi sembra più un atteggiamento da "eroico stalliere" che da atleta che voglia uscire da un tunnel. Per questo trovo ridicola la proposta che circolava di farne un testimonial dell'antidoping. ..
      Ciao e grazie per il tuo contributo

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  13. ho letto con moltissimo interesse sia il post di origine che la bellissima discussione ed i punti di vista di tutti commentatori. Mi trovo decisamente in linea con Zac, pur spezzando l'unica piccolissima lancia del non demonizzare.
    Hai sbagliato, stai raccontanto un sacco di menzogne, paghi.
    Ma.
    Fine, basta, paghi il tuo tributo, e basta, e farne un'icona dell'antidopping o un martire della pressione sportiva o peggio un idolo della santa confessione (rigorosamente post-controllo positivo, strano no?) si può decisamente evitare.
    Paghi.
    Ma equamente. Condivido il tuo pensiero della disparità troppo evidente di trattamento tra questo ragazzo che ha commesso un errore seppur grave, e suoi colleghi che (quasi) impunemente hanno stuprato, commesso violenza, ucciso, e sono liberi e reintegrati nell'arma. Condivido il senso di rigetto per la montatura di tutto il contorno, conferenza stampa compresa, che francamente poteva evitare.
    Buona giornata :)
    Barbara

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    1. antidoping con una "p" sola, sorry, mi è scappata.

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    2. E' la fortuna di avere commentatori così profondi ed intelligenti, carissima!

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  14. Interessante post e interessanti i commenti. Io sono d'accordo con E.l.e.n.a. e non voglio fare inutili ripetizioni ma ti mando un saluto affettuoso.

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    1. Affetto quanto mai ricambiato, carissima.

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  15. Per tutta la conferenza stampa ho provato un senso di disgusto per i "giornalisti" che l'hanno resa molto simile a un processo. Loro, in tanti, contro un uomo solo. Colpevole, certo, ma evidentemente pentito, mentre rivelava verità ben note su come si costruisce un campione. La punizione sportiva avrebbe messo a posto le cose, ma l'espulsione dai carabinieri è stata eccessiva e ingiusta. Ci sono state colpe ben più gravi, fino all'omicidio, in più casi addebitabili alle forze dell'ordine (non importa quali). Ti risulta che i responsabili siano stati espulsi così su due piedi? Probabilmente non m'intendo di conferenze stampa sommarie, ma mi riesce difficile colpire chi è già a terra. Mi piacerebbe aver visto e vedere tutta quella forza della stampa in occasioni in cui il protagonista di turno è un potente che mente, imbroglia, e intanto distrugge vite senza neanche una scrollatina di spalle. E i giornalisti, che pure sanno, sono gentili, non insistono, chinano il capo.

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    1. Era esattamente lo spirito che avevo al momento in cui ho scritto il post, amica cara (cavoli, ma è già passato quasi un mese? Sono stato troppo preso da altre sventure per rendermene conto).

      TpnO,come sempre

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  16. salut Max, mi sono dopata con una sfogliatella, vado a pulire il garage...

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