6.4.15

Palindrome sensazioni


Ci sono momenti in cui si cerca un rilassamento totale, ci si chiude nei pensieri e si cerca un supporto che ti parta dalle orecchie e bypassando il cervello ti arrivi in quello strano posto chiamato anima. Si, ci sono i tuoi compagni di viaggio, ma come gli antichi viaggiatori cerchi nuove terre, superi le colonne d’Ercole dei “grandi” e ti metti a remare in un oceano sconosciuto dove, dopo le onde alte, cerchi il riparo su una spiaggetta semplice, poco frequentata, dove ogni conchiglia lasciata dalle onde può diventare un monile.
C’era un tempo lontano, da ragazzo, in cui la semplice malinconia trovava la sua spiaggia nelle ballate di una miriade di autori i cui dischi diventavano, da più o meno introvabili a colonna sonora della giornata; altri che, riascoltati adesso, diventano come le madeleines di Proust.
Già, Proust che scrive: “
Una sera d’inverno, appena rincasato, mia madre accorgendosi che avevo freddo, mi propose di prendere, contro la mia abitudine, un po’ di tè. Dapprima rifiutai, poi, non so perché, mutai parere. Mandò a prendere uno di quei dolci corti e paffuti, chiamati madeleine, che sembrano lo stampo della valva scanalata di una conchiglia di San Giacomo. E poco dopo, sentendomi triste per la giornata cupa e la prospettiva di un domani doloroso, portai macchinalmente alle labbra un cucchiaino del tè nel quale avevo lasciato inzuppare un pezzetto della madeleine. Ma appena la sorsata mescolata alle briciole del pasticcino toccò il mio palato, trasalii, attento al fenomeno straordinario che si svolgeva in me. Un delizioso piacere m’aveva invaso, isolato, senza nozione di causa. E subito, m’aveva reso indifferenti le vicessitudini, inoffensivi i rovesci, illusoria la brevità della vita…non mi sentivo più mediocre, contingente, mortale. Da dove m’era potuta venire quella gioia violenta? Sentivo che era connessa col gusto del tè e della madeleine. Ma lo superava infinitamente, non doveva essere della stessa natura. Da dove veniva? Che senso aveva? Dove fermarla?”
Così capita di rientrare a casa, cogliere al volo i titoli di coda di un film e restare colpiti da un qualcosa che assomiglia ad un indefinito sapore noto. Accesa frenetica del pc, ricerca in rete e salta fuori un nome, Neil Halstead. Chi è costui? Appurato l’appurabile, non resta che guardarsi un po’ di video e trovare “quel” gusto: la malinconia cantautorale perduta tra le corde di una chitarra ("nylon rock", come dice con ironia molto british lo stesso Halstead), fatta di ballate impastate in uno spleen agrodolce che trova tra i suoi ingredienti polvere di Nick Drake, una spruzzata di Neil Young, una aromatizzazione alla Bert Jansch.
L’album che ho trovato si chiama “Palindrome Hunches” e si muove su melodie dolcissime e autunnali, canto impalpabile e soffuso, un gioco di specchi fra chitarre acustiche, violino e pianoforte. Classico album che chiede di essere accolto con delicatezza e predisposizione d'animo, denso di melodie al confine della commozione, come quella magnifica “Tied to you” che ho scelto per questo spazio.

E che la musica tenga alto il nostro spirito!


4 commenti:

  1. La nobile citazione proustiana è suggerita dall'amica Ross quando dice di cercare la bellezza nei libri. E questa frase, tratta da "Dalla parte di Swann" rende l'idea.

    RispondiElimina
  2. Ci sono sensazioni che... si fanno amare da subito.
    Sono quelle che arrivano all'improvviso, ti fanno un "toc toc" non sulla spalla, loro vanno direttamente nell'animo, e da li nasce immediatamente qualcosa di magico e profondo, che ci mostra una Luce che avevamo difficoltà a trovare, e proviamo un senso di Felicità. Si.
    Grazie di avermelo fatto conoscere, Grazie anche per il brano di Proust, è intenso, da emozione.
    Ehm, da me invece c'è Travellin' Band dei Creedence. E vabbè, oggi và così ^.^
    Un abbraccione.

    RispondiElimina
  3. Grazie per il gradevolissimo ascolto che ci proponi. E grazie anche per l'augurio. Di questi tempi, ciò di cui abbiamo più bisogno è proprio che la musica tenga alto il nostro spirito!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ben ritrovata, Kate! Mi fa anche piacere che ti sia piaciuta la proposta di ascolto. Ne seguiranno altre....

      Elimina