16.8.11

Una manciata di sassi.

Un mese fa aspettavamo un disco nuovo di Amy, ed io non avrei mai immaginato che avrei incrociato alla Malpensa le sue fans italiane di ritorno dal funerale, nello zaino il triste trofeo di caccia, un capo di quel vestiario che i genitori dell'ultima carcassa scarnificata dallo show system dal business ha regalato a chi aveva vegliato per strada. Come ci tenevano, al ricordo.
Un mese fa noi "eravamo usciti dalla crisi prima e meglio degli altri": azzo, avrebbe detto il Vate.
Un mese fa lei era solo un nome della "scuderia", qualche foto sui giornali "in tiro", truccata e plastificata come tutte quelle che saltellavano sul pollo anziano da spennare. Là, in sala d'attesa con mamma, papà e fratello-bodyguard d'ordinanza, faceva quasi pena: una delle rare volte in cui ho pensato che in certe famiglie concimano i figli col letame. Roba da rivalutare persino i [già disprezzati] genitori di Amy.
Un mese fa sapevo che al mare, se ti sporchi di catrame, la maniera migliore per pulirti era la carta oleata della mortadella. Nella mia ragnatela, ignoravo che la carta oleata, come la carta carbone o la carta velina, è sparita dalla circolazione ben prima dei dinosauri.
Un mese fa coltivavo la pia illusione che, se fossi rimasto sotto un ombrellone a leggermi un libro, avrei potuto solo coltivare me stesso: invece, alzare gli occhi e trovarmi di fronte un sosia minorenne di Jim Morrison è stato un colpo. Il fatto poi che i genitori si scambiassero la copia in tedesco di "Rolling Stone" lasciava poco spazio alla fantasia e molto al culto del Mito.
Un mese fa non avevo ancora letto "Corpi di scarto" di Elisabetta Buciarelli: lei è bravissima, è una che scrive col cuore e con la rabbia, talmente coinvolgente fino al punto che, leggendo il libro, avvertivo la puzza della discarica, non solo materiale ma soprattutto morale. La sosta all'autogrill al ritorno a casa dava corpo alla suggestione.
Un mese fa non avevo ancora visto "20 sigarette", film testimonianza [drammatica] di Aureliano Amadei sull'attentato di Nassirya. Dubito lo trasmetteranno in prima visione sulle reti Mediaset o su Raiuno.
Ultimo sasso: una persona a me molto cara ha scritto che ultimamente scrivere post è come mettere un messaggio in una bottiglia. E' la cosa più intelligente che abbia letto nell'ultimo mese, per il semplice fatto di essere vera in un mare inquinato e mefitico di silenzi e reticenze, di piccole e grandi ipocrisie, di convenienze e connivenza. Musica, maestro!

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