8.12.11

La veste dei fantasmi del passato

[Durante la importazione dei vecchi post, ho sbattuto la faccia su questo, che secondo WP è stato quello più letto in assoluto nella storia del fiume. Lo ripropongo perchè ogni tanto tornare sui propri passi non è solo un esercizio o una vanità, ma un sottile senso del sentirsi vivi]
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“Stiamo servendo il numero…sessantaaaaa!”
La voce fredda, robotica, vorrebbe avere parvenza femminile, ma di una donna così se ne farebbe, credo, volentieri a meno. Guardo il mio tagliandino, diciotto numeri più in là, non diciotto persone, come minimo, in fila.
Numeri.
Persone è un concetto che finisce come quel pane indurito nella grattuggia della signora con cappellino similpelle che vuole, appunto, “tre etti di pane grattato”.
Mi guardo in giro, mentre la calcolatrice mentale considera che al ritmo di un numero ogni due minuti diviso tre commesse ecc.ecc.
“Mo valà..pretendi che io ti creda?”La voce è calda, stavolta. Arrabbiata, fino al confine del rauco. Di femminile non c’è solo lei: ci sono i riccioli biondi che spuntano dalla cuffietta con ponpon, c’è il profilo delicato, ci sono questi occhi grandi che la telefonata sta rendendo acquosi.
Se lui la vedesse, anziché rantolare scuse al telefono, non potrebbe non capire e, di conseguenza, fare altro che vergognarsi.
La guardo, la sua altezza, impreziosita da stivali col tacco, mi fa pensare a quanto il concetto di bambolina a volte non sia solo un modo di dire.
“Ed era il caso? Ma allora sei proprio ciordo*”Si, sconosciuta vicina in fila, lo è. Lo è per forza. Perchè il verde dei tuoi occhi è troppo trasparente per nascondere qualcosa, ed in te si legge l’innamorata delusa.“…settantasette…”
Passa il tempo senza accorgertene, quando ti impicci degli affari degli altri. Mentalmente ripasso la quantità di pane da prendere, valutando che la domenica non sarà un raddoppio del solito e che comunque a casa mi aspetterà il solito “potevi, non potevi, tanto c’è, tanto non c’è”. Va bene, va bene lo stesso.
“..io non ti chiamo più, t’arrangi..”Va bene, bambolina, anche se l’istinto mi dice che non sarai sincera fino in fondo verso te stessa.
Raccolgo il mio sacchetto, il profumo mi piace, mi piace proprio, ed il calore che trasuda dalla carta è come minimo piacevole.
Come è piacevole, dopo, vedere gli occhi del ragazzo che presta amorevole cura al nastro grosso con cui la commessa gli sta avvolgendo la scatola di cioccolatini. E quando la penna scrive sul biglietto “alla mia Lei speciale” capisci che è sincero.
E che non puo’ essere che vero.
E che se al sabato mattina verro’ ancora qui a comperare il pane, non è detto che sia solo perchè si risparmia.
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*ciordo= termine dialettale per indicare uno stupido.

18 commenti:

  1. Anche a me piace fermarmi a sentire la gente, mentre sono in fila, perché scopro che il mondo fuori di me non è poi tanto diverso dal mio, nelle parole, nelle situazioni, negli sguardi, nelle posture. A volte mi ci scappa da ridere, a volte mi commuovo, a volte mi sento bollire di rabbia, a volte provo invidia, simpatia o antipatia. L'importante è che la gente non ci lasci mai indifferenti.
    Bel post, un post partecipato, un post alla Massimo. :)

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  2. Mi fai venire in mente che io avevo scritto un post così mentre aspettavo nell'anticamera del medico. Addirittura una signora si era tolta una scarpa per far vedere ad un'altra la sua "cipolla". Quanti discorsi si intrecciano mentre si è in attesa!E il tempo passa più in fretta.

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  3. maciao masso, ti ritrovo alfine.

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  4. Hai fatto bene a riproporre questo post, è bello e molto vero! Uno dei motivi per cui, pur possedendolo, non giro col lettore mp3 è che non voglio perdermi le storie di vita in cui posso incappare non appena metto il naso fuori di casa :-) Speriamo che nel frattempo la bambolina abbia dimenticato quel ciordo e magari abbia trovato un innamorato romantico come il ragazzo del regalo...!

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  5. Mi ci voleva, si, hai fatto bene a ripostarlo, una ventata di partecipazione alla vita di tutti i giorni è aria fresca. ;-))
    Il termometro del quotidiano è nelle sale d'attesa dei medici, dai parrucchieri, in coda alle casse, ho scritto un post sull'esperienza diretta in coda alle poste, mi ripeto, hai fatto benissimo ;-))

    Buon fine settimana Masso ;-))

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  6. Anche a me piace impicciarmi involontariamente dei fatti altri tra un "due etti di parmacotto", "5 soffiate e 2 ciabattine". Però mi imbatto sempre in: "Ti g'ha sentio chi che s'è morto??"- "Te sa che i g'ha ricoverà Tizia?", insomma una catena di sfighe che levati. Poi ci sono quelli che fanno togliere tutto il grasso al crudo di Parma, che mi fanno sballinare e mi verrebbe voglia di dirgli "Ma non fai prima a comprarti un etto e mezzo di bresaola?"
    Tra poco vado. Dunque... pane, latte, limoni, macinato per fare il ragù, thè...

    Buon fine settimana Massimo! :*

    Simo

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  7. ah ha biricchino!E' il caso di dire:prendere 2 pagnotte con 1 fava? Kiss kiss!

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  8. # Linda: ecco, sottolineo un passaggio, cioè quello di scoprire che anche altri hanno le nostre stesse problematiche, per un verso o per l'altro. A me piace osservare le persone, come mi piace ascoltarle: c'è sempre qualcosa da imparare o da cui attingere. Poi magari mi becco dell'impiccione... :)

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  9. # Kate: non mi parlare dell'anticamera dai medici. Mi sento addosso tutti i malanni del mondo....

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  10. # Cristina: che bello, ritrovarti! Adesso ti "collego" subito!

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  11. # Ilaria: mi ha colpito il fatto che risulti la pagina più visitata del vecchio fiume. O eravamo in tanti, allora (e FB o Twitter erano in là da venire) o mi si è bloccato il tasto F5....
    Ah, ma sei sicura che quei cioccolatini non fossero per te? ;-)

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  12. # Tina: hai ragione, io ci manderei uno dei nostri "rappresentanti" in quelle code o assembramenti. Stamattina ero in posta, ed un ragazzo raccontava che ieri sera da Crozza hanno mandato letteralmente "a cagare" Gasparri (chiedo scusa per il termine volgare ma quello è il suo cognome). Ecco, anche lo stare in fila ti mette di buonumore....

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  13. # Simo: taci...io in certi contesti ho una soglia di tolleranza molto bassa, diciamo che il ricorso al gesto apotropaico è inevitabile...
    [mi hai fatto ridere con la storia della bresaola, hai ragionissima! io invece del ragù sono andato a frutta e verdura a km.zero. Mi hanno appioppato delle mele dolcissime ed una rucola memorabile. Ci ho fatto delle penne non male...]

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  14. # Miss Mari [hai fatto carriera? ;-]. ma no, io mi limito a fare lo spettatore non pagante, o il devoto non praticante....

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  15. ahahah! ma come proprio oggi che su caro televip parlo degli "ascolti televisivi" tu mi "trasmetti" il tuo post più letto? ecco un esempio di quando alla quantità corrisponde la qualità (sia di chi emette il messaggio sia di chi lo riceve)

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  16. Massenzio:
    solo per un Miss? ma io sono una signora..!
    :)
    Ciao

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  17. # Akio: troppo buono, ma del resto "lo scelto pubblico" [cit.arboriana]che passa da qui merita questo ed altro....

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  18. # MISS Mari: signore si nacque, e tu la nacqui..... :)

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