21.3.12

Non è tutto oro ciò che luccica


Ilfenomeno è a dir poco impressionante: non ci avevo mai fatto caso prima, poi unincontro casuale [ed un commento di Leira nel post precedente] hanno dato ilvia alle considerazioni. Riassunte in una sola parola (in origine erano due, male necessità del marketing hanno compresso in una sola. E non solo le parole,sono compresse): i compraoro.
Spuntanocome funghi, se persino nella cittadella -che per quanto riguarda l’aperturamentale è in pratica una comunità Amish ma che ama girare in Suv- se ne contanoalmeno una decina. Uno di questi, ed ecco l’incontro casuale, è di proprietà diun tizio che è talmente convinto della propria avvenenza da riempire col suofaccione le fiancate dei bus e decine di minuti di televendita sulla tv locale.Ad occhio, non credo abbia profondi studi di fisiognomica, ma poco o nullaconta. Conta, invece, che il suo negozio sia sempre pieno. Così, mentre lo vedo“di pirzona pirzonalmente” , vestito di eccellente fattura, occhiale alla moda,orologio che è più oro che logio, sorbirsi avidamente un eccellente e riccoaperitivo, penso che dietro quel bicchiere ci siano storie di affitti,bollette, mutui, spesa alimentare, figli da crescere e far studiare.
Tuttequelle voci di bilancio, insomma, difficili da sostenere quando la crisicolpisce, e colpisce duro.
Per questo sempre più spesso si tende a far ricorso alla vendita dei gioielli edell’oro usato in cambio di denaro liquido. E dove c’è il miele, arrivano le api.In realtà, pare che aprire una bottega del genere non sia una impresa troppocomplicata: basta trovare una vetrina  odun insegna ben colorate, la scritta “compro oro” a caratteri cubitali[ovviamente dorati], un po’ di cartellonistica ed un passaparola nei postigiusti, ed il gioco è fatto . Il boom è generato anche da una normativa dallemaglie larghe: non si paga l'Iva perché l'attività è considerata "dirottamazione". Il registro di carico e scarico merce è l'unica"prova" del passaggio di proprietà dell'oggetto preso in carico. El'unico obbligo di legge, la registrazione dei dati del venditore, spesso vieneignorato. Non nel caso dell’ Avvenente, che invece è di una correttezzaesemplare: ci ho accompagnato, un po’ per curiosità un po’ per doverosaassistenza, mia madre che doveva vendere un po’ di cose legate a ricordi dacancellare.
Emi ha stupito la coda: tra dentro e fuori, almeno una decina di persone.
Persone,e le storie che si portano dietro.
Conmolto pudore, peraltro: ma non è difficile intuire che si tratta comunque dipersone cui il reddito o la pensione non bastano di fronte ad una spesaimprevista, e che cercano di far quadrare il bilancio senza intaccare i semprepiù risicati risparmi rinunciando a qualche oggetto ormai in disuso.
Come nelle banche del post precedente, ilrapporto è squilibrato: quelle che sembrano quotazioni alte, sono in realtà pieillusioni. Basta fare un rapido giro per rendersi conto che si possono trovaresostanziose differenze di prezzo d'acquisto tra un punto e l'altro.
Tamponiper ferite, tappi di plastica su un buco troppo grande.
Chivende è quasi sempre in forte difficoltà economica e ha ben poco poterecontrattuale, quindi finisce per accettare prezzi bassi. Inoltre l'oro ritiratodovrebbe essere fuso per legge, ma questo non avviene sempre. Spesso, invece,gli oggetti di maggior pregio sono reimmessi in commercio, con margini diguadagno maggiori.
Una curiosità riportata sul Rapporto Eurispes: la corsa all’oro del terzomillennio si incentra non tanto sull’estrazione, quanto sul recupero delmetallo prezioso da prodotti di largo consumo: le schede madri dei pc sono ilpiù ricco giacimento di “oro di seconda mano”, e dai cellulari si puòrecuperare una discreta fortuna (da 1 milione di cellulari si ricavano 37,5chili d’oro, 386 d’argento e 16,5 di palladio).
Insomma, se il mattino ha l’oro in bocca, spesso molte bocche mangiano propriograzie all’oro: e non mi riferisco, ahinoi, solo a chi lo compra.

33 commenti:

  1. Ciao Massenzio, anche dove abito io ce ne sono molti di compro-oro. Mi fanno tanta tristezza perché, come hai giustamente osservato, spesso le persone vi si rivolgono in preda alla disperazione di non poter pagare le bollette, e qualcun altro ci lucra sopra.

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    1. Si, infatti: mette tristezza la sfavillio delle luci ed insegne con le facce quasi colpevoli di chi ci si reca. Come se essere in una condizione di bisogno fosse una colpa.

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  2. Sono la misura dell'avvicinarsi della tragedia.
    Quando non ci saranno più ori di famiglia da vendere, ci venderemo i cellulairi usati che abbiamo nel cassetto?
    E poi?
    Non so perché ma mi ricordano le file per il pane di una guerra raccontata che non ho mai vissuta.
    Fino a oggi, forse...

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    1. Ross, almeno una volta c'erano i Monti di Pietà, i banco dei pegni: strutture che avevano una particolarità, non spettacolarizzavano lo stato di necessità, non avevano bisogno di pubblicità colorate su stampa, cartelloni e spot televisivi. Si, ad un passo dalla tragedia ma con l'aggravante del sembrar fare un favore.

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  3. Se si pensa che quanto a consumi siamo tornati indietro di 30 anni..Certamente quello che descrivi è un fenomeno che dà il segno di quanto la crisi pesi su fasce sempre più ampie della popolazione. E temo che le speculazioni sulla difficoltà altrui aumenteranno sempre di più.

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    1. E' questo il brutto, Pyp: che anche nelle difficoltà, anzi, soprattutto nelle difficoltà, c'è chi comunque ci specula alla grande. Capisco le necessità del commercio da un lato ed un corrispettivo bisogno dall'altra, ma fa male vedere, e vedere quanto il fenomeno sia diffuso.

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  4. Un'insegnante, mia amica, mi ha confessato di essere rimasta con 20 euro, da qui al 27 del mese e non sa come fare; una persona che mi è molto vicina ha dovuto chiedere un prestito in ufficio solo per pagare le bollette e un'altra si è fatta dare i soldi per il condominio dalla sua vecchia madre di 90 anni. E mi fermo qui, per rispetto.
    Credi che si farebbero problemi ad andare da un comproro, pur di fare la spesa? Io credo di no.

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    1. No, infatti, Linda, anzi: anche perchè il passo più vicino è quelòlo di rivolgersi agli usurai, odiosa categoria per la quale io butterei via le chiavi della cella. Purtroppo lo scenario è quello che indichi: ho delle colleghe che si portano in ufficio l'acqua da casa, che hanno rimunciato a comperare il giornale, vanno a farsi i capelli alla scuola parrucchieri per cercare di non andare troppo in rosso.

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  5. ogni due tre leggo sui giornali dell'arresto di qualche tenutario di Comprooro, in quando lavanderino per la criminalità.
    interessante inchiesta qui:
    http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2011/09/19/news/compro_oro_il_turn_over_delle_licenze-21886415/ la legge in merito è alquanto lacunosa, per cui si aprono portoni alla malavita organizzata.
    a proposito di Ferrara città ... cazzarola, tutte le volte che ci sono stata ho visto gente che mangiava, seduta ai tavolini dei tanti bei locali, a qualsiasi ora del giorno e della notte!
    tanto da farmi chiedere "ma questi smetteranno di mangiare pe' anna' a lavora' e dormire?" ;-P

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    1. Gatta, ma non c'era il minimo dubbio che il crimine organizzato si sarebbe fiondato sul campo. L'articolo che hai linkato mi ha messo rabbia, addosso: possibile che nessuno possa fermare questo scempio morale?

      Sulla cittadella: non voglio dire, ma se prendi il cittadino medio, ti parlerà di una qualunque località del pianeta partendo dal presupposto del "come si mangia". Credo che molti usino come navigatore la guida Michelin in versione gastronomica...poi magari fanno 10€ di gasolio al selfservice per arrivare davanti al locale di moda col macchinone da 60mila € , ma l'apparenza conta.....

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  6. L'ho fatto anch'io, nei mesi scorsi. Ho avuto molte spese, meno entrate e ad un certo punto mi sono chiesta a cosa mi sarebbero servite catenine, catenone, orecchini di 30 anni fa. Che non ti regalino nulla è stato subito palese, ma almeno hanno fatto le cose correttamente, con documenti e seguendo la quotazione di borsa. Nessun rimpianto, solo un vago disagio, ma per questi tempi grigi.

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    1. Simo, è esattamente quello che ha fatto anche mia madre, cogliendo due piccioni con una fava. La cosa positiva, come nel tuo caso, è che tutto sia avvenuto in regola. Ma il disagio, condivisibilissimo, tuo, lo capisco in pieno. Tempi davvero grigio pesto.

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  7. Ce ne sono tanti anche da queste parti e nascono come funghi. Così come i mercatini in conto - vendita che frequento da sempre e che ultimamente vedo sempre più affollati di persone che son lì perché costrette e non perché hanno la fissa dell'usato...

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    1. GattaS, i mercatini mi mancano...ci sono un paio di capannoni adibiti all'uso, dalle mie parti, dove vedi cose incredibili. Credo che alla fine la fissa dell'usato ce l'abbiano in pochi, temo sia più pressante lo stato di necessità. Del resto, certi beni o articoli sono diventati eccessivamente costosi per la maggioranza delle persone. Specie gli anziani, molti dei quali vivono con pensioni davvero da fame.

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  8. ho giusto qualche vaso di pomo d' oro, che però mi serve per il sugo
    spero di non doverlo vendere
    ciao

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    1. Yet, mi hai fatto ridere... :)

      [Anche se ho la convinzione che i tuoi vasi valgano molto, molto di più del loro costo]

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  9. Anche a Palermo ai compro-oro storici si sono aggiunti quelli nuovi; c'è anche un mio cugino che, chiusa un'oreficeria storica(orafi di generazione), ha aperto un compro-oro. Guadagnerà di più? Mah!

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    1. Mel, se tuo cugino non torna indietro, può voler dire che o ha trovato la sua convenienza (lavorare di meno guadagnando uguale, oppure lavorare quanto prima ma guadagnando di più) , oppure che è un precursore delle decrescita.......

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  10. Anonymous22/3/12 22:30

    A Roma esiste il ‘Monte di pietà’ dove si impegna ogni bene ma soprattutto preziosi. Volendo comprano ed è forse questa la strada migliore per evitare quello che più è probabile e si teme: riciclaggio di denaro sporco.
    Dopo di che è lampante che l’Italia sta passando un periodo assai più buio del dopo guerra (e per di più senza speranza) e che se solo la canzonetta “Se potessi avere mille lire al mese” mutasse in mille eurini ah! stringendo la cinghia molti “Compro oro” chiuderebbero i battenti, almeno lo spero.

    sheràlaprochainefois

    sherazade2011@worldpress.com

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    1. Condivido paure e timori, cara Shery. Ed i fatti di cronaca non ci aiutano per nulla. Anzi.

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    1. Si, Paolo, e credo che non ce la raccontino neppure tutta.

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  12. Condivido appieno l'esperienza di Simo.
    I banchi di pegno cui alludi, operano ora sotto il cappello di banche famose...e mi avevano offerto molto meno.
    Senza quei soldi in quel momento non avrei saputo dove sbattere la testa.
    Li ho considerati come un dono postumo di chi mi aveva lasciato quegli ori, e questo mi ha dato serenità...e ancora gratitudine nei loro confronti.
    (anche se questo non c'entra col tema, è la cosa per me più importante) E so che tu - che tanto bene conosci la differenza tra prezzo e valore - mi capirai...

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    1. Carissima Leira, questa chiave di lettura di considerare gli ori che ci vengono lasciati come dono postumo mi piace molto: è come se ti fosse lasciata una spalla protettrice anche "dopo". Si, mi piace davvero tanto tanto.

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  13. Solo un saluto, perché non so se sarà pubblicato. Poco fa non ho potuto risponderti nel mio stesso blog. Mi arrendo.

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    1. Ci sto lavorando dietro, come vedi.... TpnO, come sempre.

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  14. Grazie per questo articolo e le ipotesi illuminanti.Anch’io ho sempre guardato con sospetto questi compro-oro, notando che negli ultimi tempi sono notevolmente aumentati
    :)

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    1. Anche dalle tue parti, Mrs. B? Beh, le ragioni mi sembrabo evidenti.

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  15. Si max io vivo vicino a Milano !Immaginati tu.Fortuna che io sono in mezzo al verde in Brianza .)Mi piace molta la tua nuova veste

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    1. Ci sono posti bellissimi, dalle tue parti. Ho amici in zona che mi hanno fatto scoprire luoghi davvero molto, molto belli ed al di fuori dello stereotipato "Brianza velenosa" di battistiana memoria...

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  16. ahahaha!!!! dall'azzurro del fiume al grigio della nebbia!!! ;)
    (sì, lo so che c'è poco da ridere...) :(

    Ehi, ma io tra tuoi fari non ci sono!!! :O

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  17. pardon: ci sono :) è che non avevo visto il mio atavar.
    TPNC

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