7.9.12

Polli d'allevamento


Mi hanno assunto all’ E**l!
Il grido, legato al salto di gioia, risuona per casa. L’entusiasmo del ventenne che vorrebbe essere contagioso. Ma….Perché c’è, un ma. Alla base, la delusione del padre che, alla stessa età, ci aveva provato davvero, ad entrare nel prestigioso ente nazionale:  ed erano stati muri di gomma, nonostante titoli di studio più elevati ed anche una telefonatina del portaborse del segretario dell’oscuro deputato pentapartitico. Per cui, suonava strano che adesso il prestigioso Ente assumesse così, con inserzioni sulla Rete e sui giornalini locali. Presto detto: chi assume infatti non è l’Ente ex monopolista, ma una (più o meno oscura) società più o meno satellite e dal marchio molto simile che, ovviamente, non assicura uno stipendio, ma esclusivamente provvigioni.  La possibilità di utilizzo del marchio, dicono, è possibile proprio grazie alle cosiddette “liberalizzazioni” nel campo dell’energia. In pratica, cosa succede? Succede che frotte di ragazzotti vengano contattati da queste Premiate Ditte, vengano indottrinati a dovere nella ricerca e  -soprattutto -  nel convincimento dei polli da spennare. Perché, intendiamoci, le Premiate Ditte non offrono prezzi migliori  -quello che sarebbe il fine delle liberalizzazioni-  ma qualcosa di diverso.  Leggendo con attenzione i fogli che i patacchinati portano nella elegante borsa col marchio dell’ ex monopolista, ne saltano fuori delle belle.  Curiosamente, si tratta di contratti predisposti per due sole specifiche categorie di utenti: i polli attivi e i polli passivi.

I “polli attivi”: convinti di essere i più furbi, si rivolgono spontaneamente alle società che offrono energia nel mercato libero, implorando la possibilità di essere ammessi fra i loro clienti. Magari si sono fatti suggestionare da una insistente campagna promozionale in tv, dove tutti promettono tutto a tutti per niente o poco più. Alle prime bollette si accorgeranno di non aver risparmiato un bel nulla, e magari daranno al Governo la colpa dell’aumento dei costi.

I “polli passivi”: decisamente più numerosi, non si rivolgono a nessuno. Sono quelli, poveracci, che vengono braccati casa per casa da [non invitati] giovanotti col patacchino. Ovviamente non ci sono polli passivi dappertutto:  c’è una maggioranza di persone che quando danno udienza ai patacchinati, credendo che si tratti di dipendenti E**l , invece che disoccupati pagati a provvigione da società dai nomi simili, lo fanno per l’impossibilità di immaginare l’inghippo che si nasconde nelle parolone che ascolteranno, frasi in cui significati ambigui di parole conosciute, insieme con altre sconosciute, portano a conclusioni imprevedibili. Non sono polli ma è come se lo fossero. Uno dei fogli del mio figliuolo “patacchinato” , per dire, è titolato “Richiesta di Attivazione”, ed è formulato analogamente ad una supplica di un suddito in disgrazia. Stranamente, non è titolato “Contratto di Fornitura Energia ecc. ecc. ”.

Perché?
Perché in prima battuta non può esserlo. Dato che la società proponente non possiede una propria rete elettrica o del gas, non fornirà mai nulla. Vuole solo poter gestire i soldi delle bollette ricavandoci qualcosa. Così il documento contiene scaltrezze metamorfiche per mutarsi successivamente in Contratto. Infatti, la “Richiesta” sottoscritta dà mandato alla Premiata Ditta di rivolgersi agli effettivi gestori di reti, chiedendo di continuare a fornire energia al pollo, ma a nome suo. Se i veri gestori ci stanno, la Richiesta diventa automaticamente un Contratto in virtù di più firme apposte dal pollo in prima pagina, dove dichiara di accettare integralmente ciò che è scritto lì e nelle pagine successive non lette, sottoscrivendo implicitamente anche di essere un pollo fessacchiotto. Sta appunto qui la furbata malefica: la “Richiesta/Contratto” si dilunga in sette pagine stampate in caratteri minuti, con 25 articoli e 91 commi (il doppio di battute della Costituzione degli Stati Uniti, Emendamenti compresi), con numerose sigle incomprensibili anche ai lettori evoluti senza l’uso di glossari, e non è esaustiva (l’art. 1 – Definizioni, non spiega le sigle astruse, però cita 16 direttive dell’AEEG senza riportarle). Su due piedi, durante l’incursione dei patacchinati, é indigeribile un testo di 70.000 battute. La Legge non permette una cosa simile: c’è l’art. 1341 del CC che parla chiaro: “Le condizioni generali di contratto predisposte da uno dei contraenti sono efficaci nei confronti dell’altro, se al momento della conclusione del contratto questi le ha conosciute o avrebbe dovuto conoscerle usando l’ordinaria diligenza”. La Premiata Ditta cita tranquillamente quell’articolo nel punto dove il pollo deve firmare per l’accettazione del tutto, facendogli così ammettere di aver conosciuto le condizioni del contratto. La quadratura del cerchio non è mai stata un’operazione difficile. Quando i patacchinati se ne vanno con una richiesta/contratto firmata, un pollo s’è guadagnato un intermediario in più, che per contratto non muoverà un dito in caso di defaillance nelle erogazioni. Nonostante lui abbia già assolto oneri per cauzioni ed altro coi veri fornitori, l’intermediario pretenderà la corresponsione di “contributi in quota fissa” a copertura degli oneri amministrativi, esigendo che riparta da zero con un nuovo fornitore che fornitore non è, compresi i dati sensibili economici in deroga alla tutela della privacy opportunamente autorizzata dal pollo.
Ed il prezzo libero, il motore di tutto? Si tratta di una voce variabile fra altre che concorre al prezzo finale: esattamente come per il mercato “non libero”. Ciò permette al pollo che lo scopre, dopo attente letture e considerazioni del contratto firmato, una consapevolezza nuova: che sottoponendosi ad una limitante (e pure umiliante) burocrazia aggiuntiva non migliora per nulla la qualità dei servizi che riceverà, né aumentano le garanzie, anzi, diminuiscono; forse risparmierà qualche centesimo se i mercati internazionali si mostreranno benigni; però capirà con soddisfazione che aziende costruite ad hoc per fare da inutili passacarte prosperano con l’adesione dei polli. Sotto la vaga impressione dell’incombere di un sistema parassitario, potrebbe giungere alla conclusione che come al solito si stava meglio quando si stava peggio. Rimpiangendo la solida stolidità del solito poco tutelante sistema monopolistico standard, egualmente ipertassato ma un po’ meno farraginoso. Un salto evolutivo non da poco, passando dal ruolo di polli inconsapevoli a quello di normali stupidi che accettano docilmente quanto stabilisce una genia di filibustieri dominante l’Italia da decenni. Per cui, occhio se qualche suadente patacchinato busserà alla vostra porta.
[per la cronaca: mio figlio, resosi conto di tutto questo, ha restituito borsa, fogli, penne, gadgets ed ha preferito fare volontariato sulle ambulaznze: più povero in soldi, ma più ricco dentro. E pulito].

24 commenti:

  1. Purtroppo è questa la deludente situazione italiana. I giovani trovano lavoro ( sempre a tempo determinato e spesso part-time) solo più nei call-center e nei servizi di vendita porta a porta. Devono imparare a imbrogliare per sopravvivere. Dall'altra parte i poveri polli, chi pronto per essere spennato, chi non ne può proprio più e manda maledizioni a quel giovane imbroglione che ha solo bisogno di lavorare. Dal canto mio, ho fatto praticamente voto di non comprare mai niente e di non aderire mai a nessuna offerta che mi venga fatta per telefono o alla porta.

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    1. Buongiorno, Kate.

      Concordo con te sulle considerazioni: solo una cosa che ci tenevo a sottolineare. Gli imbroglioni non sono i ragazzi patacchinati che girano, anzi spesso sono imbrogliati loro stessi perchè sulle provvigioni ci sono meccanismi discutibili (eufemismo!). Per esempio, c'è un minimo da raggiungere, zone da rispettare -per cui se hai un parente in un altro quartiere non puoi fare la "proposta", neppure se gli vuoi particolarmente male.....

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    2. Ah lo so!Dico "imbroglioni" perchè lo sono, ma so anche che "sono costretti ad esserlo". Se non vendono non mangiano e devono imparare per forza l'arte della persuasione, anche contro il proprio modo di essere. Ho un figlio anch'io, di 25 anni, e so come sia dura trovare un lavoro. Lui, per adesso, lavora come venditore alla Decathlon e, se non altro, non è costretto ad andare di porta in porta, ma è obbligato a lavorare "part -time" e ha un contratto a tempo determinato.Quale sarà il suo futuro?

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    3. Io poi mi chiedo, leggendo di tuo figlio, ma come faranno i nostri ragazzi ad affrontare con il dovuto entusiasmo un lavoro a tempo determinato, sapendo della indeterminatezza del futuro, con quale produttività,con quanto impegno. Il mio ebbe una chiamata per 3 giorni 3 (!!!) in un negozio di abbigliamento low cost: neppure il tempo di imparare come fossero disposti gli scaffali.....

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  2. Prendo atto di tutto (poco sorpresa, purtroppo, ahimè!).
    Ma la cosa più importante -e bella, per fortuna!- mi sembra il fatto che tu sia riuscito molto bene a trasmettere a tuo figlio quel tal concetto fondamentale che hai sempre portato avanti, secondo cui "prezzo e valore hanno significati diversi":da non confondere...a nessun 'costo'!
    Complimenti perciò tanto a te che a lui!
    (se ci fossero più padri come te e più figli come il tuo ci sarebbe anche più speranza per il futuro...)

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    1. Leira carissima, si fa quel (poco) che si può, dato che il passaggio dalla attenzione al soffocamento è molto, molto sottile...cerco di non soffocare nessuno, di solito: ma ci tengo al fatto di mettere in campo tutti i pro ed i contro che percepisco nelle varie situazioni.
      Se poi recepiscono quanto meno la buona fede ed i valori etici, beh...è una soddisfazione grande.

      TPNC anch'io

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  3. ciao, bentornato max!

    l'anno scorso qui nella capitale ne giravano molti così.
    e so di molti che ci hanno creduto. ma se guardavi bene il
    logo e leggevi, fin dalle prime righe ti accorgevi che non era l'E.
    scelta intelligente e generosa quella di tuo figlio, degna del papà.

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    1. Ciao, Eleonora: bello ritrovarti.

      Beh, qui nella cittadella siamo sempre in ritardo su tutto, a volte sembra di essere una comunita Amish coi SUV al posto dei ronzini....comunque hai ragione, "se leggevi BENE": ma vai, a botta calda, a leggerti 70mila battute, quando persino leggere le bollette di E**l implica conoscenze non comuni e parecchie diottrie....

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  4. Esatto: Nellabrezza ha detto giusto, non solo, alcuni erano costretti ad essere particolarmenti insistenti, tanto che in alcuni condomi alcune persone hanno fatto intervenire i vigili perchè cercavano di entrare in casa a tutti i costi. Ovviamente erano stati istruiti così.
    Hai fatto benissimo! Dì a tuo figlio che non si è perso niente, anzi!
    Se ti può rasserenare l'umore, mia figlia stessa età, stessa condizione: niente di nuovo sotto il sole.

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    1. Keiko, quando li istruiscono, fanno loro un vero e proprio lavaggio del cervello, trovando facile terreno nella disperazione di ragazzi che vorrebbero affrancarsi (ed è la situazione minima) dalla umiliazione di dover elemosinare qualche euro a genitori spesso a loro (meglio, nostra) volta salassati. I.c.a.b. anche per tua figlia!

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  5. Mi vien da dire solo "che disgrazia!" E questo considerando la faccenda da numerosi punti di vista. La disgrazia d'imbattersi in queste Premiate Ditte, la disgrazia di crederci e battersi senza sapere che in realtà si concorre a spennare altri "polli" e, la disgrazia, questa forse la peggiore di tutte, di essere presi per dei malfattori. Sono arrivati anche a casa mia un giorno e mentre 'sto povero ragazzo mi suonava al citofono ho sentito il vicino rivolgergli le peggiori offese possibili...mi ha fatto una pena immensa sentirlo rispondere: "Io devo pur poter mangiare"...La guerra dei poveri.

    Mi sono dovuta fermare. Mi sei mancato :)

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    1. Missi, hai scattato una fotografia nitidissima della realtà. Questi ragazzi (e ragazze, ovvio) hanno oltretutto il torto di doverci mettere la faccia, e di conseguenza attirarsi ogni tipo di insulto e malcontento. Qualcosa deve, deve succedere perchè qualcosa cambi.

      [una carezza a te]

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  6. E' esattamente così, che funziona. Qui intorno è pieno di queste società di filibustieri simili. Gente che non ha peli sullo stomaco e manipola fin dentro l'anima una persona che ha bisogno di un lavoro. Disperati o giovani sono le loro prede ideali: sufficientemente fragili emotivamente, prima li tramutano in persone aggressive e ai limiti di legge, poi li butta come avanzi.
    Bisogna davvero rifiutarsi, sputtanarli, non cedere.
    Non se ne può più di dover accettare di trasformarsi in apprendisti malavitosi per portare a casa una pagnotta avvelenata.
    Bravo Max...

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    1. Brava, Ross: sputtanarli. Trovare ragazzi-vittime che abbiano il coraggio di farlo, perchè le difficoltà (eufemismo...) non mancano. Pensa che qui nella cittadella è successo che un gruppetto di ex venditori della tv satellitare aveva messo un banchetto di controinformazione davanti al negozio di una nota catena di elettronica, in cui raccontavano malefatte di ogni tipo. Bene: il direttore del negozio ha chiamato la polizia per disperderli, quando in realtà i veri attentatori alla pubblica morale li aveva dentro nel negozio a promettere meraviglie irrealizzabili (e sperando di fare un "tot" di contratti, altrimenti niente paga....)

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    2. E' ben questo il punto, infatti: la legge (i vigili) sono assoldati a difesa non della verità, ma della menzogna sulla quale si regge un'economia del raggiro, della truffa legalizzata purché ben mascherata.
      A tutti i livelli.
      L'economia sana, quella che vede ogni buon affare come una transazione nella quale chi compra e chi vende hanno entrambi un beneficio, è quasi scomparsa, deligittimata dal prevalere della logica per cui non ha alcuna importanza se chi vende opera una truffa, purché questa sia ben impacchettata e approvata da un ministero compiacente in nome dell'economia da salvare.
      Tutto, tutto è sintomo dell'arroganza di un potere del denaro guadagnato offendendo l'intelligenza della natura umana.
      Sputtanarli, sì.
      E soprattutto fare ciò che hai fatto tu con questo post: far capire a chi è giovane e cerca lavoro, che il valore del denaro non è dato solo dal suo valore di scambio, ma anche e soprattutto dal valore della sua provenienza.
      Hanno più valore i guadagni del ciabattino, del contadino, del fornaio, che fanno cose oggettivamente utili, di quelli (apparentemente di più e più facili) guadagnati prestandosi all'illusione che basti pensarsi "manager", per essere altro dai braccianti a usura dei capitali mafiosi.

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    3. Infatti, Ross: da quando economia e finanza si sono prima sovrapposte, poi la prima ha dovuto soccombere alla seconda, sono cominciati i dolori. Quando Weizman parlava di "crisi di sistema che travolge la politica, abbattendo non solo le ideologie ma anche gli ideali, soffocati da chi ha interesse che scompaiano" fotografa una realtà inconfutabile. E l'ex presidente israeliano non era certo un pensatore di sinistra e queste cose le diceva già 20 anni fa, ben prima della Grande Crisi.

      Come d'abitudine, devo ringraziarti per la tua lucidissima sintesi di una situazione fatta apparire (temo volutamente) complessa da chi ha interesse a sparigliare le menti dei "sudditi".

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  7. Diabolici due volte: contano sull'ingenuità di ignari "polli" e sulla disperazione di bravi ragazzi volenterosi.
    Bastardi.

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    1. Infatti, Linda: cercano bravi ragazzi a fare il lavoro sporco, ed a metterci la faccia in cambio di un piatto di lenticchie.

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  8. Ormai sono specializzata nello sbattere la porta in faccia e nel mandare a farsi benedire al telefono, mi limito a dire

    "ho appena cambiato gestore e non mi interessa"

    Se insistono...il mio vaffa è come lo scatto alla risposta, parte in automatico.

    Mi spiace per i ragazzi e per coloro che chiamano, ma non intendo farsi turlupinare.

    Masso, oggi manca il coraggio dei politici di dare un taglio al liberismo selvaggio, oggi sarebbe il momento di avere il coraggio di nazionalizzare le aziende di primaria importanza.

    Alcoa, Carbonsulcis, sanità, telefonia, trasporti, sia marittimi che su rotaie...e anche aeroportuali, energia, idrocarburi...

    Hanno privatizzato tutto senza tenere conto che il privato guarda al profitto e non al servizio, perchè diavolo pago lo stipendio al politico se poi a gestirmi è un privato?

    Notte buona Masso ;-))

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    1. Ciao Tina, scusa il ritardo e la latitanza, ma sono indipendenti dalla mia volontà. Intanto, un OT: ho visto in tv un servizio sul vecchio Filadelfia ed ho pensato subito a tutti i Torinisti che conosco, e che vivono la vicenda del glorioso stadio come fosse un pezzo d'anima.

      Sul commento, cosa aggiungere? ormai abbiamo imparato che la crisi è di sistema, che "l'uomo della Provvidenza" serve solo a catalizzare consenso da parte dei più illusi: occorrerebbe davvero un mondo nuovo, forse anche un qualcosa che vada oltre la politica come l'abbiamo conosciuta finora. Noi, complici i vent'anni di populismo berlusconiano, non riusciamo neppure ad immaginarla, dalle nostre parti: quando leggo quello che succede all'estero, col movimentismo legato alle idee (e non alle persone, tipo i grillini qui da noi) mi viene quasi da commuovermi, almeno un attimo prima di arrabbiarmi....ecco, come ci hanno ridotto: per questo sottolineo la tua frase sulle privatizzazioni: del resto, noi abbiamo l'unico parlamento al mondo in cui una mggioranza ha votato compatta per stabilire che una puttanella minorenne fosse davvero credibile come nipote di un Capo di stato estero. Peggio di così....

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  9. Tuo figlio è intelligente e ha capito. E tu sei stato in gamba a farglielo capire. Non se ne può più della privatizzazione selvaggia e di questo sistema, ai limiti della legalità, che inganna gli utenti da un lato (beccandoli nelle loro case e violando la loro privacy) e i giovani in cerca di lavoro dall'altro. Un tempo ci si doveva guardare solo dai venditori di enciclopedie...
    Tuo figlio si è risparmiato una bella sequela di insulti dagli utenti più scaltri: non sarebbe stato il massimo, per la sua autostima.

    Sono Gipsy. Non so perchè, non mi riesce di inserire il commento con il mio account Wordpress.

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    1. Gipsy cara, per non dire dei Testimoni di Geova che domenica scorsa hanno suonato a casa mia alle 7.50....
      Tutto vero, quello che dici - a parte sopravvalutare i miei meriti, non credo di averne di particolari, se non quello di far capire a mio figlio che la faccia da esporre al pubblico ludibrio era proprio la sua - e mi piace come anche tu faccia richiamo alla privacy. Quella per cui la gente scrive al carlino per protestare sul fatto che il proprio nome compaia nel prospetto delle spese condominiali, ma non esita a spiattellare i propri guadagni se può credere di risparmiare un euro di energia elettrica....

      [WP ultimamente ha delle cose un po' strane: ho lassù la replica di questo diario, ma questo post non c'è stato verso di pubblicarlo. Boh!]

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  10. Fortuna che ci sono persone per le quali la pulizia e la dignità hanno ancora un valore. Un abbraccio caro Max.

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    1. [Legge, arrossisce, ringrazia per la stima e pensa di essere in ottima compagnia. Anche perchè la parole appena lette sembrano lo specchio della signor che le ha scritte]

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