4.11.13

Una storia sbagliata


Tre parole: Sardinia Gold Mining.



Per chi non conoscesse la storia, la riassumo brevemente: una società canadese [Buffalo Gold  Ltd.] dice che in Sardegna c'è l'oro.
Che bello, la corsa all'oro, il nuovo Eldorado, ce n'è a Furtei ed in tante altre zone.
Viene concesso un permesso di estrazione a Furtei, però in questo caso si può dire senza paura di smentite che non è tutto oro quel che luccica. L'oro c'è, ma in quantità infinitesimali: ma può il progresso, la fame di posti di lavoro, fermarsi di fronte a queste quisquilie? No di certo, la soluzione è semplice ma allo stesso tempo raffinata, davvero scientificamente avanzata: sciogliere intere montagne nell'acido solforico per ricavarne l'oro.
Particolare singolare: il presidente della società nel 2001 è un certo Cappellacci, divenuto successivamente presidente della regione per meriti sul campo.
Il risultato è questo: [da "La Stampa" di oggi -  Nicola Pinna]
Le guardie armate non si guardano alle spalle. E sul versante più nascosto del monte si può tentare l’irruzione: si indossa la mascherina, si striscia sotto la rete metallica e si attraversa un sentiero nascosto dagli alberi. L’odore arriva anche a distanza, ma per vedere quanto è grande la bomba ecologica bisogna superare la barriera di eucaliptus. Il mostro è tutto blu e fa molta paura. Il sole estivo lo ha reso scheletrico ma appena piove si rigonfia e continua a divorare le viscere di questo angolo nascosto di Sardegna. 
Siamo lontani dal mare e di un tesoro che doveva far diventare tutti ricchi è rimasto lo scarto puzzolente: un grande lago di cianuro. La ricerca dell’oro ha fatto ricchi solo gli australiani che hanno sventrato la collina di Santu Miali e agli abitanti di Furtei, Guasila e Segariu è rimasto in eredità un disastro ambientale. La Sardinia Gold Mining (controllata dalla canadese Buffalo Gold Itd, partecipata dalla Regione Sardegna e presieduta dal 2001 al 2003 dall’attuale governatore sardo Ugo Cappellacci) ha interrotto l’attività alla fine del 2008. E nel 2009 ha portato i libri in tribunale. Decretato il fallimento, gli operai sono stati licenziati e delle bonifiche nessuno si è preoccupato. A evitare l’esplosione ci pensa l’Igea, la società regionale che controlla le miniere dismesse, ma intanto il lago di acido nascosto dietro al monte diventa sempre più grande. 
Gli uccelli che atterrano per sbaglio non hanno scampo e le carcasse nascoste tra i cespugli lanciano lo stesso messaggio di un cartello giallo con il teschio: alle rive di questa distesa di acidi è meglio non avvicinarsi troppo. I rubinetti che scaricano sono sempre aperti. Grossi tubi neri partono dai pozzi dismessi e rilasciano a valle una valanga di metalli disciolti: mercurio, ferro, piombo, cadmio e zolfo. Non è acqua di sorgente e il colore lo dimostra. Il liquido che si espande in ogni angolo si presenta con lo stesso colore dell’oro, ma quando il sole picchia forte i metalli si cristallizzano e formano grandi zolle blu. La contaminazione si allarga ulteriormente e tutto quello che non si vede è già nel sottosuolo. Eppure, oltre le sponde del lago dei veleni c’è qualche agricoltore che produce grano e carciofi. «Ogni tanto scaricano acqua, ma è solo un depistaggio, un modo per mescolare le sostanze – racconta Onofrio Giglio, 68 anni passati quasi tutti in campagna – In questo terreno che apparteneva al Comune avevamo piantato decine di eucaliptus, ma da quando è iniziata l’attività nelle miniere si è creato il deserto». 
L’unico bel ricordo dell’oro di Furtei è il calice donato a Benedetto XVI. Per tutto il resto, questa è la storia di un fallimento e di un disastro. In dieci anni di scavi sono venute fuori meno di cinque tonnellate d’oro, sei d’argento e quindicimila di rame. Nel 1997 erano stati assunti in 110 ma pochi anni dopo erano solo 42. E così il sogno del nuovo Eldorado si è infranto. «La Regione deve spiegare perché dal fallimento a oggi nessuno ha bonificato la distesa di cianuro – denuncia il deputato Mauro Pili – E come se non bastasse non ha neppure riscosso le garanzie fideiussorie: ora che la società è sparita i sardi dovranno farsi carico di tutti i costi. È stata una grande operazione speculativa e l’indagine finanziaria internazionale lo dimostra». 
Il governatore Ugo Cappellacci, che della miniera di Furtei conosce bene la storia, affida al portavoce il compito di spiegare i progetti e il lavoro fatto finora: «Abbiamo già effettuato la caratterizzazione del suolo e sottoscritto due convenzioni con Igea (4,2 milioni la prima e 2,5 la seconda) per un impianto di depurazione delle acque acide. Da poco abbiamo stanziato altri 9 milioni per la bonifica integrale».

8 commenti:

  1. Un raccapricciante deja vu, nonostante non conoscessi la situazione sarda.
    Quindi?
    Qualche mese fa seguivo la storia di Ierissos, Calcidiche, Grecia.
    Hai presente le fotocopie? Ecco.
    Per farti un'idea delle troppe similitudine per poter essere "casi", anziché "disegni", qualche link:
    1. Marzo 2013 - rivolte a Ierissos fermate da polizia in assetto di guerra
    2. Un riassunto sui fatti e su chi ci sta dietro
    3. Qui il sito greco per capire come si sono organizzati a Ierissos, le foto della loro bella terra com'era prima e com'è dopo la miniera

    E sai cos'è che mi fa fremere di indignazione?
    Il disgustoso silenzio dei Vip che in Sardegna, come in Grecia, comprano e vendono ville a prezzi da capogiro o si sollazzano al largo di queste acque meravigliose senza che osino fiatare su questi fatti, che pur dovrebbero ben riguardarli. Certo, le barche dei Vip sono lontane da questa devastazione, così come sono lontane dal poligono di Quirra o dai tanti insediamenti militari presenti in Sardegna.
    Però, che idea hanno mai della bellezza che inseguono e che sono disposti a pagare a peso d'oro, se di fronte alle corse all'oro che si lascia dietro solo merda tossica non fanno nemmeno un bà?
    Forse non sono meno inquinanti e tossici delle sostanze che restano a distruggere tutto dopo aver sventrato una montagna avvelenando terre e acqua per tirarci fuori un metallo che è comunque destinato altrove.
    Sono storie brutte, caro Max. Molto molto brutte...E ti ringrazio di averne parlato, visto che la mia pigrizia mi fa avere in cantiere da mesi un post su Ierissos senza che abbia mai visto la luce.
    Grazie.

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  2. Ross, sono assolutamente nelle tue corde, specie nelle considerazioni che fai sul cinismo col quale i sedicenti vip si sollazzano senza preoccuparsi del "contesto". Mi viene in mente quello che racconta Saviano a proposito delle falde acquifere tossiche in Campania, e dei boss del "che me ne fotte? Io m'accatto l'acqua minerale". Come se tutto fosse slegato, come se non ci fosse quella concatenazione tra eventi e comportamenti, la famosa teoria del battito d0'ali di una farfalla in Giappone che crea un uragano in California....ieri ho comperato per caso "La Stampa" ed ho trovato questo articolo: ma, non credendo nel caso, mi è sembrato un segnale da raccogliere e rilanciare. ed adesso aspetto con ansia il tuo post.
    Ciao e grazie.

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  3. Da brividi. Che altro aggiungere a quello che già hai scritto e commentato?

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    1. Ed è l'ennesimo caso di sfregio dell'ambiente, con conseguenze imprevedibili nella loro portata. Ed il brutto è che nessuno dei responsabili paga per le proprie colpe. Anzi.

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  4. ... la storia la conoscevo già, l'ho risentita proprio l'altro giorno e mi sono di nuovo vergognata di essere italiana e con te sono sommersa dal disgusto e dalla indignazione oltre che dallo sconforto e da un profondo senso di impotenza!
    Un salutone e un Grazie

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  5. Cle, è più che mai valida la poesia di Orso In Piedi (nativo Cree) che è un po' il manifesto degli ambientalisti:

    Solo dopo che l'ultimo albero sarà stato abbattuto...
    Solo dopo che l'ultimo fiume sarà stato avvelenato.
    Solo dopo che l'ultimo pesce sarà stato catturato.
    Soltanto allora scoprirai che il denaro non si mangia

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  6. Max!!! Ma allora ci sei!!! Ti eri preso un anno sabbatico? Non scrivo più tanto spesso e non mi ero accorta che eri tornato!
    Bentornato, quindi!
    Vado a leggermi il tuo lungo post sul femminicidio
    gipsy

    Max!!! Ma allora ci sei!!! Ti eri preso un anno sabbatico? Non scrivo più tanto spesso e non mi ero accorta che eri tornato!
    Bentornato, quindi!
    Vado a leggermi il tuo lungo post sul femminicidio
    gipsy

    non riesco a inserire l'URL (non me lo accetta, ma come si fa?) e sono costretta a commentare come Anonimo

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  7. Ciao Gipsy. Ho passato momenti difficili e poco tempo (ed ancor meno testa) per questo spazio, come pe altri, peraltro. Adesso pare che le cose vadano un po' meglio e lentamente sto cercando di rientrare.
    Il post sul femminicidio è costruito su frasi della Presidente Boldrini, una delle pochissime cose positive di questa pessima legislatura, a mio parere. Ciao e Grazie!

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