Cito dalla prefazione:
"Oziare significa essere liberi, e non soltanto di scegliere fra McDonald's e Burger King o fra Volvo e Saab. Significa essere liberi di vivere la vita che vogliamo fare, liberi da capi, salari, pendolarismo, consumo, debiti. Oziare significa divertimento, piacere e gioia. C'è una rivoluzione che sta fermentando, e la cosa grandiosa è che per prendervi parte non dovete fare assolutamente nulla."
Chi vive solo per lavorare quindi è un miserabile, chi ozia un rivoluzionario.
Paul Lafargue, genero di Karl Marx, scriveva nel suo libro "Il diritto all'ozio":
"Una strana follia possiede le classi operaie delle nazioni in cui domina la società capitalistica. E' una follia che porta con sé miserie individuali e sociali che da due secoli stanno torturando la triste umanità. Questa follia è l'amore del lavoro, la passione esiziale del lavoro, spinta sino all'esaurimento delle forze vitali dell'individuo e della sua
progenie".
Il lavoro nobilita il capitalista, il manager, il finanziere e immiserisce il lavoratore dipendente, il precario, il co.co.co. che assomiglia sempre più ad una bestia in gabbia.
Una bestia che deve sviluppare enormi quantità di lavoro per rimanere in vita.
Prendete la vostra ora di noia quotidiana, senza fare nulla, guardando fuori dalla finestra o il soffitto. E' la vostra ora d'aria, quella che viene concessa anche ai carcerati. Insegnatela ai vostri figli, spiegategli che non far niente, non avere nessuno che ti dica cosa devi fare è importante.
L'ozio è il padre e la madre di tutte le idee migliori. Andrebbe insegnato a scuola, come ora di meditazione. Siamo dentro a un meccanismo che ci impedisce di pensare, un tapis roulant dalla culla alla tomba.
Fermi!
Fatelo adesso: non fate nulla.
Eh eh...Battuto per una questione di secondi. Proprio prima di decidermi a "fare qualcosa" me ne stavo infatti a far niente, ad occhi chiusi, sul divano. L'intento era proprio quello di resistere alla tentazione, sempre in agguato, di fare qualcosa, fosse anche leggere un invito (subito raccolto con gioia e partecipazione) a non fare invece proprio nulla.
RispondiEliminaCosa non facile però, diciamolo. Però mi voglio impegnare a fondo, perché la pratica dell'ozio sacro (che consiste nel dare la maggior comodità possibile al sacro osso) per varie ansie e zero ragioni la sto perdendo. E non va bene, non va per niente bene. Perché è questo l'unico bene che riconosca come lusso estremo e per il quale fin quando ero sana avevo raffinato diverse strategie a difesa del malloppo.
Mi devo riprendere, cioè mollare.
(Considera quale sia l'affetto che mi ha spinta a interrompere il riguadagnato ozio solo per scriverti. Vero che sei commosso?)
[sono giustamente commosso. Il tuo "still life" mi ha colpito profondamente, quasi come il tuo consueto stile. Chapeu!]
EliminaGrazie per questo post, è un regalo graditissimo per una "comoda" come me, forse oziosa è meglio ;-)!
RispondiEliminaBuona Pasqua, amico caro!
...e quella Resurrezione così sentita negli anni dell'innocenza ricominci a regnare nel tuo, nei nostri cuori e in tutti!
Ti abbraccio
Auguri ricambiatissimi, Cle. E se trovi il libro, consideralo un investimento piacevolmente ozioseggiante...
EliminaOtium, dicevano i romani, contrapponendolo a negotium. Il problema resta di chi ti campa se tu ozi ma lui o lei devono lavorare il doppio. I romani però dicevano anche " est modus in rebus" c'è il modo giusto di fare le cose, ozio, negozio...
RispondiEliminaPaolo, in effetti....
RispondiEliminaCiao e
RispondiEliminaBUONA ESTATE ,
"Chi vive solo per lavorare quindi è un miserabile"
RispondiEliminaChi vive per lavorare è uno schiavo di questo sistema, come del resto lo siamo nella maggior parte dei casi. Anche il divertimento può essere nocivo perchè fa dimenticare alla persona tutte le ingiustizie che ogni giorno succedono su questo pianeta.
Essere liberi vuol dire non avere paura e non essere costretti. Questa libertà probabilmente riusciremmo ad ottenerla solo dopo la morte ed anche su si può dubitare.
La separazione di un qualsiasi tipo è ciò che viene promosso oggi e c'è sempre stato. Separazione politica, religiosa, ideologica, filosofica, nazionale... questa non è libertà, anche se crediamo che lo sia.
E' un post superbo questo! Io ozio molto spesso sono di costituzione "Oblomoviana": uniamoci allora e difendiamo il nostro diritto a non fare un cappero,ti leggo sempre con piacere caro Max sin da Splinder.
RispondiEliminaCiao
Ti ho molto cercato col pensiero e mi manchi. Come stati?
RispondiEliminasheratiabbraccioforte
Manchi tanto anche a me.
RispondiEliminaTi abbraccio forte.
Cri
Dal mio oziare ho imparato molto, ora so riconoscere meglio i valori in chi mi è amico e riesco ad apprezzarli di più.
RispondiEliminaI tuoi mi mancano tanto.
Ti abbraccio e ti faccio i miei auguri per il neonato 2015 con tanto affetto e stima.