19.8.13

Italia spacciata/1


Una cosa che ho notato in questi lunghi mesi, dove si è passati senza soluzione di continuità, da giornate piovose a giornate afose [e chi conosce il clima della cittadella, sa quanto siano realmente afose] , è la corsa, da parte di alcuni automobilisti, all’occupazione del posto per portatori di handicap.
Qualcuno parcheggia e corre verso il luogo che deve raggiungere addirittura senza esporre nessun contrassegno: qualcun altro sosta sul proprio veicolo e, al legittimo titolare di contrassegno che nel frattempo è arrivato e reclama [giustamente] a colpi di clacson il proprio posto,  fa segno di aspettare qualche minuto. A volte vedi un contrassegno ben in vista su un macchinone da cui poi escono baldi giovani, di quelli con occhiale griffatissimo scuro e colletto della polo alzato, accompagnati da vistose signorine tacco 12 e mini short.
Insomma, la classica miscela "SUV & putanun" da cinepanettone [o programma di fascia pomeridiana da  rete mediaset].
A voler essere buoni. si può pensare alla abitudine, tipicamente italiana, di aggirare furbescamente, se non disattendere completamente, alcune regole di normale buona educazione; a pensarla male, invece, si può arrivare alla conclusione che chi usurpa e occupa posti riservati al parcheggio di disabili, lo faccia semplicemente per arroganza. Ipotesi avvalorata dal fatto che, quando parli e ti rivolgi a questi esseri, comunque hanno ragione loro: perche’ piove e ho le bambine piccole (con le gambine perfettamente funzionanti), perche’ ho mal di schiena, ma e’ soltanto per due minuti, non vede che sto telefonando, etc.etc.
Come succede troppo spesso, in questo nostro disastrato paese senza più etica, se osi far valere un tuo diritto, corri pure il rischio di sentirti apostrofare in malo modo. Quindi, bene ha fatto una mia collega affetta da poliomielite che ha lasciato un foglio sul tergicristallo del cafone, che ne aveva occupato il posto sotto l'ufficio, con questa frase: "ti sei preso il mio posto, prenditi anche il mio handicap".




20 commenti:

  1. Ha fatto bene e ha fatto poco, la collega. Meglio non ti racconti cosa succede a un'auto che, nel parcheggio aziendale, osi infilare l'auto in un posto contrassegnato ma perennemente vuoto. Gira gente armata di taglierino: o le gomme o minimo la fiancata.
    Il tutto per dire che l'arroganza è, handicap a parte, che lì è la sensibilità mancante che non ci si può aspettare dal Suv&Putanun standard, bipartisan.
    Per il genere di cui parliamo, credo infatti valga quell'idea per cui ciò che è mio è mio e ciò che è tuo me lo prendo perché ne ho voglia, necessità, bisogno.
    L'Impero dell'Ego.
    (Non hai idea di quanto sia bello rivederti all'opera Max...)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco, l'impero dell' Ego: perfetto. Tra l'altro, nella cittadella era una caratteristica di fondo già prima, come in tutte le comunità chiuse ed ottuse.....

      Elimina
  2. Ammiro la tua collega che col suo semplice e chiaro messaggio ma anche con tanta autoironia ha dato una meritatissima lezione di senso civico ed umano ad uno spregevole esemplare che non oso chiamare umano.
    Azioni come quelle di cui parli si verificano molto di frequente e sono anche in aumento. Tra falsi handicappati e cafoni prepotenti ormai se c'è una legge serve soltanto per sfoggiare la competenza di chi le fa, tanto ...
    Un abbraccione e un salutone
    (copio Ross: piacere immenso di ritrovarti)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh si, è una "bella tosta", lei: del resto, chi ha la forza di superare una disabilità grave come la polio ne ha anche per smontare un cretino.

      Elimina
  3. Sicuramente hai visto il film francese "Quasi amici": hai presenta la scena in cui il protagonista, di fronte all'ennesismo sgarbo all'amico disabile da parte dello stronzetto riccone e arrogante col macchinone, lo prende a botte? Beh, spero sempre che qualcuno, prima o poi, le prenda davvero.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Linda, è uno dei film più belli che abbia visto di recente e...beh, si, quando ho visto quella scena che citi ho pensato la stessa identica cosa....

      Elimina
  4. Non credo nemmeno sia arroganza, è prima di tutto maleducazione.
    Il fatto è, che molti italiani, purtroppo davvero molti, quando fanno i “furbi” si sentono al top, si sentono grandi, a loro le regole gli fanno un baffo… (in questi ultimi vent’anni abbiamo avuto pure un ottimo maestro…).
    La tua collega doveva fare ancora di più: prendere il numero di targa e chiamare i Vigili, così il maleducato/a avrebbe trovato sul tergicristallo due biglietti: uno che l’ha fatto sprofondare dalla vergogna e l’altro da pagare entro trenta giorni.
    Ciao Masso ^.^
    Un abbraccione.
    Cri

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Senora: "(in questi ultimi vent’anni abbiamo avuto pure un ottimo maestro…)".

      Ecco, a me dicono che sono un po' paranoico, ma penso anch'io che la mentalità che hai messo nella frase sia madre e figlia del fenomeno "ventennale". Ha scatenato i peggiori istinti e sdoganato le peggiori abitudini.

      [ovviamente lei chiama sempre i vigili, ma questi non sempre arrivano prima che il figuro se ne vada: allora lei gira col ciclostile -di cui peraltro ha dotato anche (di sicuro almeno) un collega quanto meno complice...

      Elimina
  5. Concordo con Senora Nair. La tua collega avrebbe anche dovuto chiamare i vigili, perchè certi cafoni capiscono solo quando devono toccare il portafogli. Eppure tutti dovrebbereo rendersi conto che ci vuole un attimo a passare dall'altra parte della barricata. Oggi si è sani e con la forza di spaccare il mondo, domani basta un incidente per ritrovarsi su una sedia a rotelle. Allora sì che poi si capisce cosa significhi essere disabili e discriminati, ma sarà ormai troppo tardi...

    RispondiElimina
  6. Kate, è vero: come dicono da queste parti, a certa gente fa più male una botta al portafogli che un calcio nei "cabbasisi" [© Camilleri]. Ovviamente, condivido in pieno la tua conclusione sulla imprevedibilità degli eventi.

    RispondiElimina
  7. La frase che ha detto la tua collega la si può leggere all'estero vicino ai posti dei portatori di handicap, allo scopo di scoraggiarne appunto l'uso improprio.
    Condivido tutte le tue considerazioni sul fatto che ormai chi fa valere un diritto è tacciato di essere noioso, poco flessibile o addirittura rompiscatole. Tale è l'arroganza e la prepotenza dei più. Sinceramente non mi interessa: io piuttosto faccio venti volte il giro del palazzo ma mai e poi mai mi permetterei di parcheggiare sul posto riservato.
    Pensa anche l'uso distorto che viene fatto da noi della Legge 104, utilizzata da chi non presta nessuna assistenza al posto di permessi e ferie, senza neppure provare un minimo di scrupolo o la consapevolezza che si sta rubando alla comunità.
    Personalmente sono fiera di potermi ritenere una persona per bene, forse non importa agli altri, ma importa a me.
    Un abbraccio Massimo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Pyp, bentrovata. Quello che dici, in particolare sull'uso (ed abuso) della l.104 mi trova completamente d'accordo: pensa che io potrei teoricamente beneficiarne ma ho imparato che sono l'unico dei familiari con un genitore in struttura a non averne mai, e dico mai, usufruito. Sarò anche un fessacchiotto, come mi è stato rinfacciato, ma come te vado fiero della mia, anzi nostra, dignità.

      Elimina
    2. Max infatti la nostra dignità vale più di tutto, e bisogna esserne fieri. Poi vedi che vantaggi porta vivere nel Paese dei furbi (o ladri) di professione... :(

      Elimina
  8. Mi fa piacere ritrovarti, sono passato per caso, sperando di trovare un tuo segno. Leggo e apprendo fatti non proprio belli. Da incorniciare la frase della collega.
    Perché non hai chiamato i vigili?

    RispondiElimina
  9. Ciao Mel, bentrovato anche a te. Lei li chiama, ma spesso e volentieri gli abusivi fanno in tempo ad andarsene prima dell'arrivo. Però, vuoi mettere la soddisfazione che ti regala il poter dare un bel ceffone morale? Poi, magari, il destinatario del foglio, in quanto arrogante, se ne frega altamente: ma come dice lei, quello è un problema suo....

    RispondiElimina
  10. Qui non lo fanno solo i tipi e le tipe con i SUV, lo fanno tutti. Quindi siamo messi molto peggio. [e non ci sono neppure abbastanza vigili a causa della mancanza di fondi]
    Il fatto è che si è del tutto perso il senso della misura a 360°.
    Penso che si debba ritornare a fare dell'Educazione Civica nelle scuole di ogni ordine e grado, una materia di studio e riflessione seria, cosa che invece viene relegata ai margini.
    Sulla legge 104 concordo in toto.
    Ci sono colleghe che in questo modo riescono a fare lunghi periodi di assenza, senza un minimo di scrupolo e dignità.
    Di contro mancano gli insegnanti di sostegno per una seria inclusione dei bambini con disabilità.
    Ed ogni anno si peggiora.

    buona giornata Massimo :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Blue, quello che scrivi sulla mancanza di fondi (alias, distruzione di tutto ciò che è pubblico, compresi i sempre meno vigili) è un altro aspetto: pare che il Potere si diverta ad aizzare le guerre tra poveri. E temo che il danno culturale dell' "ognuno si arrangi come può" perpetrato negli ultimi vent'anni abbia il suo peso negativo anche nel nostro quotidiano. Ciao e grazie anche per il tuo intervento.

      Elimina
  11. Ciao Max,
    quando ho fatto lo stage sulla sedia a rotelle causa spappolamento del femore dx e relativa protesi arrivata con notevole ritardo, avevo già il tagliando per il parcheggio a causa di un precedente incidente con relativo salto della capsula del ginocchio dx (sono una specialista delle cadute in casa con ossa rotte), quello che mi ha portata a diventare insultante nei confronti dei cafoni e decidere di passare a vie di fatto, ovvero, la voglia di munirmi di punteruolo e rigare le fiancate non era il posto occupato, ma gli scivoli agli angoli o davanti al cancello di casa ostruiti, restare imprigionata dei comodi altrui e quando il cafone o la cafone arrivava, aveva l'aria scocciata di chi viene disturbato/a nell'adempimento di un suo diritto, ovvero, ostruire i marciapiedi che permettono a carrozzine, passeggini, persone anziane, di non rischiare il collo con il salto del marciapiedi che non sempre ha una altezza umana.

    Ho usato la sedia a rotelle per quasi un anno, ho capito che non è una questione di "sensibilità", ma di mera mala educazione, ho incontrato insensibili educati che non si sognavano di occupare un posto riservato e sensibili cafoni che davanti alla mia discesa dalla macchina, aiutandomi con le stampelle minacciavo di bucargli le gomme se non mi lasciavano libero il passaggio, diventano quasi insultanti, il quasi era limitato dalla mia faccia inferocita, dalla stampella puntata verso il suo naso e dall'avviso che stavo per far arrivare i vigili.

    Più di una volta ho chiuso l'imbecille con la mia macchina impedendogli di andarsene, se n'è andato solo dopo aver pagato la multa e il carro attrezzi che avevo fatto arrivare.

    Insomma, se prima di fare lo stage sulla 4 ruote ero attenta, dopo sono diventata carogna, non è il portatore di handicap motorio che è acido, lui cerca solo di vivere il suo problema senza rompere le scatole agli altri, ma sono gli altri che fanno di tutto per fargli girare "le ruote al contrario".

    Concludo con

    Al 60% dei "normodotati" farei fare lo stesso stage che ho fatto, comprese le angherie che si incontrano, non sottovalutare gli idioti normodotati che alle casse riservate si incavolano se gli passi davanti davanti, a uno che si lamentava ho detto:

    "se vuole passare davanti a chi, purtroppo ha il diritto di precedenza, faccia il cambio di status, ma non con me, preferisco un arto a pezzi che una scatola cranica zeppa di segatura"...ha cambiato cassa.

    Notte buona Max.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tina, avercene di persone belle grintose come te...guarda, ho visto che anche solo prendere un caffè in sedia a rotelle diventa un'impresa: a partire dai bar che ti fanno capire come la presenza di una persona su seggetta "disturba" (e baristi che, di conseguenza, non vedranno mai un centesimo dei miei) alle cose che tu racconti efficacemente. E' vero, non sono i "malati" ad essere acidi, ma il poco rispetto che i cd. normodotati riversano su di loro non fanno che generare reazioni forti.
      La tua risposta allo zotico è da incorniciare!

      Ciao e buon mattino (contenta per il Toro?)

      Elimina
    2. No, mi sta sul lato B Cairo e se metti che a Sassuolo è nato e cresciuto il mio Guru musicale, ovvero Bertoli, no, del resto, seguo il calcio, ma solo quello dilettantistico, quello che fa aggregazione, il calcio della serie A/B/C è diventato una oscenità che non si vergogna di menzionare compensi che sono uno schiaffo alla fame e ai tagli ai meno abbienti.

      Notte buona Max
      Tina

      Elimina