18.2.12

Uno che passa di qui

Preambolo alle istruzioni per caricare l’orologio” di Julio Cortazar

Pensa a questo: quando ti regalano un orologio, ti regalano un piccolo inferno fiorito, una catena di rose, una cella d’aria. Non ti danno soltanto l’orologio, tanti, tanti auguri e speriamo che duri perchè è di buona marca, svizzero con àncora di rubini; non ti regalano soltanto questo minuscolo scalpellino che ti legherai al polso e che andrà a spasso con te. Ti regalano – non lo sanno, il terribile è che non lo sanno -, ti regalano un altro frammento fragile e precario di te stesso, qualcosa che è tuo ma che non è il tuo corpo, che devi legare al tuo corpo con il suo cinturino simile a un braccetto disperatamente aggrappato al tuo polso. Ti regalano la necessità di continuare a caricarlo tutti i giorni, l’obbligo di caricarlo se vuoi che continui ad essere un orologio; ti regalano l’ossessione di controllare l’ora esatta nelle vetrine dei gioiellieri, alla radio, al telefono. Ti regalano la paura di perderlo, che te lo rubino, che ti cada per terra e che si rompa. Ti regalano la sua marca, e la certezza che è una marca migliore delle altre, ti regalano la tendenza a fare il confronto fra il tuo orologio e gli altri orologi. Non ti regalano un orologio, sei tu che sei regalato, sei il regalo per il compleanno dell’orologio.

43 commenti:

  1. E' bellissimo ritrovare qui, la mia preistorica infanzia e adolescenza!
    Quello che è detto in questo post sembra copiato dalle mie reveries, proprio quelle più nascoste e sbiadite.
    Da piccola sognavo di diventare grande con quello di mia madre, lo mettevo e rimettevo andando di nascosto dove era gelosamente custodito ed era categoricamente vietato a tutti.
    Più grandicella, forse perchè ero sempre in ritardo, me lo regalava il mio ragazzetto di turno, con l'invidia della mia sorella quasi gemella ma un po' più grande di me a cui venivano fatti altri omaggi ma non orologi. Quando mi stancavo del ragazzo e dell'orologio, glielo regalavo. Lei gli si affezionava così tanto che non lo toglieva mai. Pensa che usava fare il bagno sia in casa che al mare con tutto l'oralogio, ormai saldato nel suo polso, e così sistematicamente riusciva a distruggerli.
    Meno male che la tecnologia moderna ci è venuta in aiuto!

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    1. Cle, a me il primo fu regalato, come usava illo tempore, per la prima comunione. E con esso arrivò anche tutta una serie di divieti che mi portò a detestarlo...credo poi di aver vissuto almeno una quindicina d'anni senza, fino a quando non arrivarono poi i primi svizzerotti di plastica, che se anche li perdevi non succedeva nulla. Quasi nulla, perchè quando poi col tempo ho visto le quotazioni che riportavano quei primi swatch, mi sono mangiato le mani....

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  2. Ho appena letto il tuo commento da me, e trovare questo brano mi ha fatto sorridere. Ecco, senza angosciarti, il mio piccolo inferno fiorito mi dice che è ora di andarmi a lavare i capelli, dal parrucchiere però, quindi... scialla! : )

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    1. Si, insomma, Simo, sempre di corsa, quindi....anche a te occorrerebbe un orologio al ralenty... :)

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  3. vabbé ... non avevi idee per un post, né tempo e magari manco voglia, ma non ti andava di lasciarci qui appesi a chiederci dove fossi finito ...
    capito, grazie, direi che con Cortazar te la sei cavata benissimissimo.
    ricambio: http://www.absolutepoetry.org/Istruzioni-per-salire-le-scale

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    1. Gatta, in effetti al lavoro si scoppietta, a casa ho altri problemi (tanto per cambiare....) e lo sforzo massimo in questi giorni era evitare sanremo. Lo spunto del post mi è venuto, sinceramente, dopo aver rivisto -proprio in chiave "fuga" televisiva- "Fight club", con quella frase "Quello che possiedi alla fine ti possiede" che ha suscitato la riflessione di mia figlia (che non aveva mai visto il film e le è piaciuto moltissimo). Poi lei, che adora Cortazar (anche in originale), mi ha fatto leggere questo ed ho trovato una quadratura. Il pezzo che segnali è strepitoso, a dir poco. grazie e buona giornata.

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  4. per il tuo compleanno credo che ti regalerò dei fiori...

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    1. Cir, una volta mi sono stati regalati, ti confesso, e la persona che lo ha fatto si è garantita un posto incancellabile dai miei sentimenti più preziosi. Lo trovo un gesto bellissimo e carico di sensibilità. Bello, mi piace, si, davvero.

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  5. Ho capito solo adesso perché non porto l'orologio.

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  6. :)))))))

    [in effetti...mio figlio, per esempio, lo trova inutile. In compenso è posseduto dal suo telefono cellulare...]

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  7. Ecco perché il buddhismo insiste sul "distacco" dalle cose.
    Gli oggetti ci misurano sempre, in qualche modo.
    Anche quando "pesano" o quando "vedono".
    Diventano misura della nostra relazione con il mondo e stabiliscono legami con il nostro ego, il nostro senso del "possesso".
    Averli, non averli.
    Usarli o non usarli.
    Lasciare che siano senza mai dipendere in alcun modo da loro.
    Solo così restiamo noi, la misura del mondo.
    Noi umani,intendo...c
    Che produciamo oggetti, che esprimiamo oggetti, che finiamo regolarmente per rimanervi "attaccati", come se non fossero già loro "nostri", ma noi "loro".

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    1. Ross, in effetti questa chiave del buddhismo è, alle mie orecchie, una chiave di violino di una sinfonia appassionante. Mi ha fatto estremo piacere che tu la citassi e la illustrassi con dovizia, pur negli spazi limitati di un commento. Mi inchino al Divino che è in te.

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  8. Anonymous20/2/12 11:24

    Un frammento fragile e precario di te stesso: in questo sono d'accordo.
    Trovo questo concetto un po' troppo improntato sull'apparire e credo che da parte di
    Coltazar voglia essere una provocazione sottile e velenosa.
    Mi piacerebbe sonoscere la data dello scritto.
    E cmq mi coglie in pieno petto perchè proprio per il santissimo Valentino, su mia richiesta esplicita mi è stato regalato un orologio: quello che desideravo, quello che potremmo chiamare di 'tutti i giorni' da tenere al polso per sapere quando scolare la pasta o ..o...cambiare canale per vedere quel film.
    QUESTO: http://www.amazon.it/dp/B00109RK1W/ref=asc_df_B00109RK1W6651042?smid=A11IL2PNWYJU7H&tag=kelkooit-watches-21&linkCode=asn&creative=23422&creativeASIN=B00109RK1W

    sheravuoisaperecheoraè?nonso"lui"stancorasulcommodinoacasa ;)

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    1. Shera, me lo hai rubatoooooo!! Incredibile, ma anche la mia sposa adora gli orologi, e quel CK le piaceva ma era esaurito, quando abbiamo guardato insieme quello stesso sito. Ecco, rubato no, diciamo che mi hai preceduto.

      maxpensachepertesiasemprelora

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  9. Anonymous20/2/12 11:28

    ..ma infatti, anche io lo trovo abbastanza 'superato' dal telefonino ;), dal pc (ore 11,28).

    shera

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  10. senza orologio, ma schiava del tempo, purtroppo (dal cellulare, sigh!)

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    1. Linda, lo so, lo so: leggo le tue cronache, e mi sembra che tu sia costretta ad una vita fast forward....

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  11. Io porto un piccolo e poco costoso orologio che mi ha regalato mio figlio diversi anni fa, comunque ho sempre avuto un orologio da polso, invece lui non ha mai portato un orologio in vita sua ma solo usato il cellulare. Tempi che cambiano!

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    1. Kate, so' ragazzi....sembrano fatti con lo stampino, ed a volte penso che abbiano capito tutto e prima di noi ;-)

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  12. Ci siamo abituati a guardare l'orologio (lo strumento tramite) come il dito che indica la luna (il tempo)...

    E invece di usare il tempo, ci facciamo usare (e consumare) da lui.

    Poi non so se ci sia qualcuno che ricorda un esilarante pezzo in merito del "buon selvaggio" rispetto alle abitudini dei "civilizzati" nei librini "millelire" di buona memoria (che ora non so dove trovare in libreria, altrimenti l'avrei riportato!)....(ma se "trovo il tempo" per cercarlo, lo farò ;) ! )

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    1. Leira, aspetto con ansia: le tue citazioni sono sempre preziosissime [poi, sono sicuro che se Cortazar l'avessi tradotto tu sarebbe stato molto, molto meglio].

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    2. ...ma...forse mi scambi con un'omonima traduttrice (ebbi pure occasione d'incontrarla!) oppure mi prendi... garbatamente, in giro! ;D

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    3. Prenderti in giro, MAI! Mi sembrava di ricordare che tu avessi detto tempo fa di essere anche traduttrice, ma forse è quel dottore tedesco che si è fatto spazio nella mia testona.....

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  13. Non solo.
    Quando ti regalano un orologio ti mettono di fronte all'ineluttabilità del tempo che passa, anche se non lo sanno.
    L'oggetto di marca prestigiosa, così come quello a prezzo modico, hanno concettualmente la stessa valenza, e sottendono lo stesso pensiero nascosto: quanto manca, ancora?
    Notte, Massimo. :*

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    1. Nico, può anche essere, al contrario, non un "quanto manca?" ma anche un "non vedo l'ora che...". Penso dipenda molto dallo spirito di chi lo regala e, soprattutto, di chi lo riceve....voglio essere ottimista, nonostante tutto...
      Buongiorno a te, con una carezza.

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  14. Per tutti quelli che passeranno: ieri ho lasciato in giro un po' di commenti, ma stamattina vedo che sono spariti. Uffa....non pensiate che vi trascuri, ma almeno 5 commenti che avevo scrutto ad altrettanti di voi si sono persi come lacrime nella pioggia. Chiedo scusa a tutti.

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  15. Ciao Massenzio, che bel post. Non avevo mai pensato all'orologio nei termini in cui ne parli tu. E' interessante.

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    1. Maude, intanto, benvenuta. A dirti il vero, sono personalmente sempre molto grato a chi ci consente di vedere le cose da una prospettiva diversa, un po' come il bambino che ti fa inginocchiare alla sua altezza e ti mostra le cose come le vede lui e come tu hai scordato di vedere.

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    2. Maude, ti avviso qui pubblicamente: nel tuo diario c'è una qualche componenete che fa da spyware. Infatti da qui il sistema mi blocca: se posso, in serata da casa cercherò di saperti dire di più.

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  16. Max, il tuo commento da me era finito nello spam. Basta andare su Commnenti - Spam e pubblicare il commento finito lì. Il motivo, però, per cui sei finito nello spam lo ignoro. :)

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    1. Linda, allora era meglio che anzichè i Led, ti lasciassi questo omaggio....

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    2. Me lo auto omaggio, se me lo permettete, in questo caso VIVA i CESTINI dei RIFIUTI!
      Grazie Linda

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    3. Cle, e pensa che il ragazzo era pure in gamba....

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  17. Oggi noi "siamo regalati" al computer e ai cellulari, l'orologio non è più nulla, costano una manciata di euro. Gli adolescenti non li usano più. E durante le verifiche, non potendo toccare il cellulare, ti rompono le palle in continuazione per chiederti quanto tempo manca.

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    1. Gipsy, magari è una generazione figlia dei quiz televisivi con l'inflessibile cronometro a falsare le capacità di ragionamento e concentrazione. Quello che dici su pc, telefoni et similia è assolutamente vero: basta pensare alle reazioni che possiamo avere se ci manca la connessione o se un componente del pc si sfascia lasciandoci a piedi.

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  18. solo perchè il tempo è una convenzione....credo che se non ci ponessimo nei confronti del tempo in mode timoroso, non potremmo nemmeno considerare questo tipo di prigionia....
    un abbraccione Masso :)

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    1. "Il tempo è una convenzione": parole sante, Barbara. Siamo dalle parti de "il tempo è ciò che ne fai", quello stesso che non sembra identico se, cronomatro alla mano, pensi che quel bellissimo film che ti ha emozionato ed appassionato dura come, che so, una partita di calcio od una conferenza sul dilagare della peronospera in Basilicata...(non se ne abbiano a male Lucani e pallonari)

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  19. eccosì anche io avevo lasciato un commento che non vedo
    forse era troppo lunghissimo

    ho guardato negli spam [grazie a linda per l'informativa] ma nulla v'è

    mah...forse non è tempo del tempo :)))

    ciao Massimo, un abbraccissimo

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    1. Blue, forse dovevi firmarti come Antonia Pozzi.... :)))

      Abbraccionissimo ricambiaterrimo!

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  20. L'ultimo giorno che ho indossato l'orologio è stato il 15 settembre 2007, finito di firmare le dimissioni e andarmene in pensione, ho mandato anche lui a fare il meritato riposo, ora il tempo è mio, vivo nel tempo e c'è una notevole differenza tra viverlo e scandirlo.

    Buon pomeriggio Masso ;-))

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    1. Buongiorno, Tina. Non oso immaginare, cosa sia stato quel tuo 15 settembre. Forse la pietra angolare tra il sopravvivere ed il vivere?

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  21. Anonymous22/2/12 17:09

    un onore essere accumunata alla tua sposa. e cmq anche io non lo trovavo. Ma in questo caso l'amore NON è stato ceco e lo voilà.
    Perfavore mi spieghi perchè non riesco a essere 'nessuno'? nel senso che non mi accetta nessun tipo di profilo se non l'anonimo.

    sheracheanonimanonèneppurevenezianacio'

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    1. Shera:
      punto 2, non lo so. A me è capitato di essere buttato fuori e sentirmi dire che ero inesistente dentro gamil e qui. Mi sono guardato addosso ed ho pensato "allora, cosa ca**o ci sto a fare?". Non sono gran momenti....

      Punto 1: ho imparato a mie spese che non devo mai, mai, mai contraddire le donne di casa mia. Ne va della mia serenità tibetana che viene inevitabilmente compromessa....

      maxstamanecihavogliadisentiridereintornoasè

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